Posts written by Nihil Obest

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    ... buon pomeriggio ...
    Piero
  2. .
    ... buona Festa di Ognissanti
    Piero
  3. .
    ... un saluto a voi
    Piero
  4. .
    CITAZIONE (miciavenus @ 25/9/2022, 20:51) 
    Ciao oBEST!
    Non c'entri nella lista, ed allora ti metto fuori ed ecco a voi il visitatore O-best!!!

    Ma o best de che? Voi di er mejo de Nihil?
    E che' e' Nihil? Robba da magna? Che vor di'?
    Nun lo so, chiedilo a lui!
    Ora saluti e tutti zitti!

    Nihil Obest Nihil Obest

    ---
    Antonio s maAntonio s ma

    BoyBs80BoyBs80
    Evelyn Carnahan Evelyn Carnahan
    Jonathan TraggerJonathan Tragger
    Gianluca MauGianluca Mau

    Gokuandvegetathenumberones Gokuandvegetathenumberones
    Gianluca Mau Gianluca Mau


    Torquemada70Torquemada70
    jjborecajjboreca

    buongiorno a tutti
    ciao Micia e grazie del pensiero
    saluti
    Piero
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    CITAZIONE (tonybi @ 8/8/2022, 23:39) 
    Abbastanza bene Piero grazie, spero vada bene anche a te :wuik:

    ... si combatte
    Piero
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    CITAZIONE (miciavenus @ 4/8/2022, 14:54) 
    Quei quattro rimasti, quasi tutti giocano tra di loro e non sembrano interessati a portare nuovi utenti od a taggare/salutare i vecchi con i saluti dei loro compleanni...

    Le classifiche scenderanno sempre piu' se palleggiamo solo e soltanto tra di noi secondo me...


    Nihil ObestNihil Obest (61) buon compleanno nel caso che sei ancora vivo!

    Se si continua a farlo ogni giorno salutando i vecchi utenti, forse qualcuno tornera' a salutare ed a dire GRAZIE!

    ... si grazie, sono ancora vivo, un po malconcio ma vivo e vegeto (non vaccinato però 😉 )
    saluti
    Piero
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    CITAZIONE (tonybi @ 4/8/2022, 22:12) 
    Auguroni Piero Nihil Obest :pk:

    grazie e scusate il ritardo nel rispondere
    tutto bene ?
    Piero
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    MONTE REALE



    monte_20



    ... il giorno è festivo ma la sveglia è, comunque, fantozziana: 5.45 ... già, oggi si gareggia, si corre.
    Devo trovarmi a Ronco Scrivia, sito di partenza per le 7.30 e così completare la pre-iscrizione, fatta tramite e-mail per la salita al Monte Reale.
    Sarà la millesima gara alla quale partecipo ma la tensione, l'emozione e le palpitazioni cardiache sono sempre quelle di oltre trent'anni fa.
    Al massimo !
    Controllo e ricontrollo la borsa, i documenti, il ricambio e, dopo aver fatto per la milionesima volta la "pipì", salgo in auto e parto diretto in Valle Scrivia.
    Dopo una breve preghiera, metto un cd di musica detta "ambient", decisamente rilassante che contribuisce a calmarmi e a farmi giungere a destinazione senza che neanche me ne accorga.
    Come arrivo al luogo di partenza, indicatomi perfettamente tramite la famosa e-mail e confermato da alcuni passanti, mi rendo conto della bellezza del luogo che dovrò affrontare di corsa, insieme a chissà quanti e quante altri/e in questa mattinata di vacanza dove, le persone "sane di mente" sono ancora a letto a ronfare e che, probabilmente si alzeranno quando noi arriveremo al traguardo.
    L'aria è fresca e una lieve bruma copre la vetta, rendendola ancora più suggestiva e affascinante.
    Le signore dell'iscrizione sono efficenti, gentilissime e sorridenti, ti trasmettono subito serenità e la consapevolezza di aver scelto giusto, venendo qui.
    Lo stesso vale per tutte le persone dell'organizzazione: sorridenti, affabili e disponibili per risolvere qualsiasi problema, da dove lasciare l'auto, dove depositare la borsa e nella spiegazione del percorso.
    Dicono di noi liguri, ed in particolare dei genovesi dell'entroterra che siamo tetri, sarveghi, poco comunicativi e niente socievoli, beh ... NON è vero.
    Ci siamo, il riscaldamento è finito, lo speaker, un po assordante, ci chiama alla partenza ... 3-2-1 viaaa
    Come inizio a correre, tutto passa, sono finalmente sereno, tranquillo e mi immergo nel sentiero che ci porterà in vetta e poi, in discesa, all'arrivo.
    La salita è degna delle cime più affascinanti del Giro d'Italia e del Tour de France, verticale e durissima ma trascina e incita a salire.
    Siamo in fila indiana, si suda, si gronda ma si tace e si avanza e nessuno è indifferente all'altro; come uno o una si fermano è tutto un chiedere: stai bene ? hai bisogno ? e lo stesso si può (si deve) dire di chi controlla il percorso che ha sempre una parola di sostegno e di sprone, esattamente come fanno i tifosi dei ciclisti sul Mortirolo o sull'Alpe d'Huez.
    E, finalmente, la vetta ... si beve, ci si bagna e si inizia a scendere e mentre scendi, in modo altrettanto verticale a come sei salito, pensi, per un attimo che, forse, era meglio la salita ... difatti un robusto signore dell'organizzazione mi deve aver letto nel pensiero e, capendo al volo, il mio essere un "chiodo" in discesa, mi ferma, mi bagna copiosamente con acqua freschissima, mi da una pacca e mi dice: dai, il pezzo brutto è finito, venti minuti e sei a valle.
    Ringrazio e riparto ma "sti" venti minuti mi sembrano una pietosa bugia, perchè non passano mai.
    Dopo tanto sentiero, si sbuca nell'ultimo tratto in asfalto dove, gli ultimi trecento metri sono quanto di più bello uno possa immaginarsi, perchè questo pezzo è pieno di persone che munite di campanacci ti incitano come se fossi una medaglia olimpica, alcuni ti danno il cinque e tutti fano un tifo assordante, tifo che ti porta verso il gonfiabile del traguardo e allora, tiro fuori un bel sorriso, metto a posto la maglietta e, convinto di aver terminato la tenzone, da non so dove, sbuca un signore che mi dice: devi fare ancora mezzo giro di campo e poi troverai l'arrivo ... immediatamente mi viene in mente Fantozzi, la Coppa Kobram e, con un ultimo rantolo sussurro al signore: com'è umano lei ... e felice, finalmente, taglio il traguardo ...

    saluti
    Piero e famiglia
  9. .
    CITAZIONE (scatto @ 29/4/2017, 09:52) 
    Salve a tutti, sono il figlio di scat, o meglio, di Stefano
    Non c'è molto da dire, siamo sconvolti.
    Non crederesti mai di rimanere senza una persona a te così vicina e quando succede ti manca il fiato, la terra sotto i piedi..

    la famiglia vi ringrazia tutti, riposa in pace babbo.

    ... ti capisco perfettamente, io persi mio papà quando avevo 33 anni e, nonostante, fossi via da casa ormai da 15anni, la botta fu tremenda ...
    se vi servisse qualcosa ...
    saluti
    Piero e famiglia
  10. .
    l'eterno riposo dona a lui o Signore
  11. .
    salve
    ho saputo solo adesso e mi unisco alle condoglianze di voi tutti
    saluti
    Piero e famiglia
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    ...FIEREZZA E RISPETTO


    La mattinata si presentava interessante: nevischio, brezza da nord e cielo pieno di nubi che, si sperava, cariche di neve.
    Dopo una breve colazione, senza indugio alcuno, mi vestivo con indumenti leggeri ma caldi e resistenti agli agenti atmosferici, indumenti che, quelli che “ne sanno”, chiamano “tecnici”.
    Dopo un po di riscaldamento effettuato in casa con bici da camera, allungamenti muscolari e tendinei vari, esco e inizio a camminare velocemente verso le cime collinari più alte.
    La neve inizia a scendere con più regolarità e insistenza, difatti, più salgo e più trovo alberi, cascine e pascoli, bianchi.
    Sono avvolto da sensazioni difficili da spiegare, sensazioni che solo chi ama la neve, la montagna e i loro silenzi, può capire e apprezzare a fondo; qui non c’è spazio per cuffiette e comitive rumorose non che ridanciane, ma solo rispetto e immersione totale nel creato.
    Proseguo e, senza quasi accorgermene, giungo al bivio dell’Alta Via dei Monti Liguri che mi conduce verso il Santuario di NS della Vittoria.
    Mi fermo, prendo dei biscotti al cacao e dei pezzi di fondente nerissimo per un piccolo spuntino: subito spuntano tanti piccoli passeracei e, con loro, divido questo companatico.
    Riprendo il cammino, il sentiero ora è stretto e ripidissimo ma arrivo, nonostante il gran freddo, al piccolo pianoro detto “Pian di Barche” da dove osservo il paesino di Casella e ciò che resta della Colonia montana di Monte Maggio sopra Savignone.
    Continuo l’ascesa e mi immergo nel sentiero boschivo che porta al Santuario; ora la neve scende molto fitta e quasi non riesco a tenere gli occhi aperti quando, in mezzo ad una radura noto una figura di colore tra il bianco e il grigio che procede parallela a me e mi osserva.
    Mi fermo e la figura si ferma.
    La osservo bene in mezzo alla “tormenta” e penso: ma può essere un lupo ?
    Il muso è identico a quella razza, il corpo forse un po meno, però, da un anno a questa parte, confermati dalla Forestale, ci sono stati diversi avvistamenti, quindi mi convinco che si, è un lupo.
    Continuo a camminare e lui, mantenendosi a distanza fa lo stesso, mi fermo e lui si ferma, lo guardo e lui mi guarda.
    Vedo tanta fierezza, maestosità, grandezza in lui e, forse memore dei racconti di London, Coloane ed Herriot e un poco di auto convincimento, noto del rispetto verso di me nel suo sguardo fiero, come se mi stesse dicendo: anche tu sei qui, nel freddo, sotto la neve, come me, senza paura e senza cattiveria ma con ardore, fierezza, coraggio e rispetto.
    Sono tentato di avvicinarmi ma non voglio rovinare questo bel momento che porterò sempre con me.
    Riparto e lui, dopo avermi seguito ancora un poco, come in un sogno, silenziosamente come era apparso, così sparisce.


    saluti
    Piero e famiglia
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    ...dal sorriso al grugno e di nuovo al sorriso
    ...
    Le scuole sono finalmente chiuse per le vacanze natalizie, quindi non devo alzarmi alla solita ora.
    Nonostante sia sveglio, assaporo il caldo del lettone, la vicinanza di mia moglie e le fuse della gattina che dorme sul mio cuscino.
    Alla fine mi alzo e, aperti gli scuri della cucina, vedo che la giornata è stupenda: cielo terso, tramontana e tanto sole … faccio colazione con miele, biscotti e un buon caffè.
    Esco in giardino, l’aria frizza e la assaporo a pieni polmoni e, gli ultimi dubbi dettati da una strana, per me, pigrizia, svaniscono.
    Ho deciso: vado ad allenarmi sui colli.
    Preparo il camel bag, mi vesto con termica, calzamaglia, scalda collo e cappellino.
    Esco di casa mentre tutti ancora dormono e inizio a camminare verso il sentiero che mi porta verso le colline; è veramente una giornata splendida, tersa, secca, fredda, piacevole che invoglia a mettersi in marcia e a sudare.
    Passano i minuti, le borgate, i campi, le stalle, gli animali, tutto mi scorre accanto e mi accarezza, mi incita, mi sprona, la testa, come le gambe che girano a mille, è tutto un frullare di pensieri, idee e mille altre cose.
    Dopo aver passato la borgata di Ciona, che con le sue casette e prati, mi ricorda il Trentino, inizio l’Alta Via, entro nel bosco di Orero e, dopo aver sguazzato nel fango causato dall’ultima nevicata e dalla seguente pioggia, sono in vista dei Fontanini, altopiano che adoro e amo tantissimo.
    Sorrido e sono felice, di una felicità quasi infantile, forse “stupida” ma vera, quando … quando sento un ronzio lontano, so che non possono essere api e quindi comincio ad innervosirmi e a domandarmi: perché ? è mai possibile ? è quello che penso ?
    Purtroppo lo era, da un sentiero sottostante all’Alta Via, arriva rombando, una moto da cross che mi sfreccia vicino e mi lancia addosso, oltre al mefitico gas di scarico, anche diverso fango.
    Alzo il braccio e mando il centauro a quel paese usando un linguaggio da sottufficiale, poi mi fermo sul sentiero per un momento: tutta la mia felicità è sparita, svanita, portata via da due ruote rumorose e maleolenti.
    Nonostante tutto riparto e, una volta arrivato in prossimità della sommità di una collinetta, noto che il motociclista si è appena fermato e mentre io arrivo, scende dalla moto, si toglie il casco, si gira e … mi sorride e dice; ma tu sei il papà di Nico vero ? gli dico si e lo riconosco; è un amico di mio figlio; mi fermo e lui mi fa: è stupendo qua non trovi ? ci vengo sempre appena posso, mi rilassa dalla scuola e da tutto il resto.
    Gli rispondo che ha ragione, che il luogo è meraviglioso ma che sarebbe meglio non venirci in moto, perché si rovina il sentiero, si fa rumore, si inquina l’aria e si disturbano persone e animali, lui si rabbuia e chiede scusa, allora gli chiedo: la vuoi un poco di cioccolata ? mi risponde si e il suo viso si apre in un sorriso; chiacchieriamo ancora per qualche minuto poi, al momento dei saluti mi dice: cercherò di non venirci più in moto anche se mi piace un sacco, vedrò di trovare una pista privata.
    Lo saluto, lo ringrazio e molto più sollevato e sereno riprendo a correre.
    Saluti
    Piero e famiglia
  14. .
    salve

    la cosa bella di...qualche giorno fa

    EROE

    Un tubo del gpl, durante una carico, ha delle perdite, una innocente presa d'aria lo convoglia nella intercapedine di una cucina, una mano apre lo sportello della stufa a legna, siamo in campagna nell'entroterra genovese, per alimentare il fuoco dove cuoceva il pasto: una fiammata, uno scoppio, due persone anziane sono avvolte dalle fiamme, una di esse riesce ad uscire da quel luogo accogliente e sicuro ma che adesso è un inferno, l'altra resta intrappolata dal crollo dell'intercapedine, delle piastrelle, del frigorifero ed altro ancora.
    Il fumo e il fuoco la circondano.
    Lo scoppio ha attirato un vicino, un "ragazzo" che, solo per una coincidenza, nonostante la giornata di vacanza presa per andare a caccia, era invece rimasto a casa...davanti a se ha un muro di fuoco e di fumo, non vede nulla ma sente una voce chiedere aiuto, "io vado" dice semplicemente, senza calcoli, si fa inzuppare d'acqua i vestiti ed entra.
    Tra le fiamme, a tentoni, trova la persona, una donna che si aggrappa al collo, la deve liberare da ciò che le è caduto addosso e la sta bloccando.
    Il fumo li soffoca, ma lui, con la forza della disperazione, la trascina, le fa superare le fiamme che ostruiscono l'uscita e la butta tra le braccia di chi è accorso all'esterno.
    Una volta fuori, respira a pieni polmoni e girandosi capisce che poteva davvero morire; poi, in tutta tranquillità saluta e torna a casa.

    Ogni volta che succedono fatti come questi, ripenso ad una frase, una frase che Bertold Brecht, il famoso autore tedesco, fa dire al suo Galileo: beato quel popolo che non ha bisogno di eroi, frase che detesto con tutto me stesso.
    Se non ci fosse stato questo eroe, avremmo due morti in più...
    saluti
    Piero e famiglia
  15. .
    CITAZIONE (Fulvy2001 @ 7/9/2016, 09:56) 

    ...ahh Fulvio, siamo solo alla seconda giornata (e l'anno scorso erano partiti pure peggio), magari finisse così... faccio il bagno nudo a De Ferrari :ipip: :ipip: :ipip: :lol:
    saluti
    Piero e famiglia
3886 replies since 10/4/2012
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