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Come diceva l'Abbe Marie-Dominique Peyramale, parroco di Lourdes all'epoca delle apparizioni (11 febbraio 1858 e seguenti) a chi gli chiedeva spiegazioni su quanto stava accadendo. "Per chi ha fede in Dio, nessuna spiegazione è necessaria; per chi non ha fede in Dio, nessuna spiegazione è possibile".
La commissione d'inchiesta istituita dal Vescovo di Tarbes, mons. Bertrand Severe Laurence, esaminò centinaia di casi di presunte guarigioni. Molti vennero scartati, per vari motivi, l'esame della Chiesa sui presunti miracoli è molto severo. Il testo base per queste indagini risale al 1750 ed è il monumentale "Delle canonizzazioni dei Beati e delle beatificazioni dei Servi di Dio" scritto dal grandissimo Papa Benedetto XIV, Gregorio Lambertini.
Ma compiuto tutto questo paziente lavoro di eliminazione, rimanevano (con riferimento al solo primo anno 1858) sette casi di guarigioni per le quali la scienza non offriva il minimo appiglio, c'erano tutti i requisiti per dichiararle miracolose. Per questo il 18 gennaio 1862, poco meno di quattro anni dopo la prima apparizione, il Vescovo con sua lettera pastorale riconosceva ufficialmente, con i poteri conferitigli dal Concilio di Trento, la loro autenticità, dando così inizio al culto pubblico della Madonna di Lourdes.
E per ribadire quanto la Chiesa sia severa nell'esame dei presunti miracoli, basti dire che dal 1858 ad oggi a Lourdes si è gridato al miracolo non so quante migliaia di volte, ma a fronte di tutto questo, i miracoli ufficialmente approvati sono ad oggi solamente 70.
Non resta che ribadire: per chi la Fede nessuna spiegazione è necessaria, per chi non ha la Fede nessuna spiegazione è possibile. Non è un teorema matematico, o credi o non credi.
Questo il monumento all'Abbè Marie Dominique Peyramale, Parroco di Lourdes, eretto davanti alla chiesa parrocchiale della cittadina.
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