Tre per uno tre

Di una catastrofe annunciata.

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    Provatevi ad aprire un manuale qualsiasi di economia o di politica economica stampato negli ultimi quarant'anni. Andando all'indice analitico dovrebbe essere abbastanza semplice trovare, per cominciare, la parola inflazione. Andatene a cercare la definizione: "L'aumento del flusso monetario a parità di merci acquistabili si traduce in un aumento dei prezzi". La definizione che troverete può cambiare anche parecchio nella forma, essere più tecnica, più lunga, più corta, ma nella sostanza un aumento della circolazione di denaro cui non corrisponda un aumento delle merci acquistabili, essendo il denaro anch'esso una merce, comporta un deprezzamento del denaro ed un consequenziale aumento dei prezzi. Qualsiasi manuale abbiate consultato, sicuramente troverete anche indicate delle cause per il fenomeno dell'inflazione:

    1. aumento dei salari;
    2. sovrabbondanza di metalli preziosi;
    3. coniazione eccessiva di moneta;

    ovviamente troverete riferimento a tassi d'interesse, calcolo degli indici di prodotto e quant'altro, tuttavia, sfrondato dalle formule matematiche, qualsiasi economista individuerà le tre cause sopra citate come cause materiali del fenomeno dell'inflazione, dando loro peso e rilevanza differenti a seconda della scuola d'appartenenza e al "trend" accademico del momento. L'inflazione, in genere favorisce i produttori e penalizza i consumatori colpendo soprattutto coloro che posseggono denaro e redditi fissi in denaro.

    Procedendo oltre nella vostra lettura troverete definito come "processo inverso" a quello dell'inflazione il fenomeno della deflazione, che corrisponde a una situazione in cui i prezzi decrescono mentre aumenta il valore della moneta. Le cause che troverete indicate per questo tipo di fenomeno sono:

    1. diminuizione degli investiment;
    2. diminuizione della produzione;
    3. diminuizione dell'occupazione;

    tutti elementi che portano inevitabilmente ad una scarsa circolazione di denaro che, per la legge della domanda e dell'offerta, aumenta di valore. Per intenderci, la crisi economica che investe il mondo capitalizzato- a detta di tantissimi, in tutto il mondo, la peggiore crisi economica dal '29- è una crisi deflattiva. Il tipo di crisi economica che stiamo vivendo, dovrebbe portare uno svantaggio ai produttori e favorire i consumatori, o almeno quei consumatori il cui reddito non è a rischio. Se il manuale che avete consulatato è un manuale di politica economica - ma molto spesso anche se è soltanto un manuale di economia- troverete indicate anche le soluzioni, o meglio, un elenco di strumenti di cui la politica dispone, per uscire da una crisi economica di tipo deflattivo. I rimedi indicati possono essere numerevoli, e anche questa volta dipenderanno dalla scuola d'appartenenza dell'autore del manuale e dal "trend" accademico del momento, tuttavia, per la natura intrinseca al tipo di crisi, gli obiettivi saranno invariabilmente:

    1. un massiccio incremento degli investimenti;
    2. forti incentivi alla produzione;
    3. massicie politiche occupazionali;

    ovviamente bilanciando bene gli interventi in modo di evitare di traghettare un sistema economico da una crisi di tipo deflattivo ad una di tipo inflattivo.

    Il punto è che i governi di tutto il mondo (e l'Italia in particolare) stanno perseguendo politiche economiche diametralmente opposte a quelle indicate per uscire da una crisi deflattiva, alimentando la crisi di fatto: tagli negli investimenti, tagli dei salari, tagli dei posti di lavoro.

    Questi sono elementi di economia che anche l'ultimo studente di economia e commercio conosce e non sono opinabili.

    La domanda dunque diventa PERCHE'. Perchè i governi di tutto il mondo hanno perseguito e voluto questa immensa crisi economica? Perchè continuano ad alimentarla? A chi giova? è la domanda senza la quale tutte le altre perdono di senso, in questo momento. Ed è la domanda che non si sente porre da nessun giornale, da nessuna televisione, men che mai da nessun politico. Se non siamo in grado di formulare questa domanda nei nostri discorsi, nelle nostre piazze, nei nostri eventi parlare di Bondi, di Pompei, di Bertolaso, di Berlusconi, delle sue ville e delle Ruby di tutto il mondo, di Sallusti e Feltri, di Veltroni e di Vendola è sculettamento giulivo, occuparsi della macchia del proprio gilet mentre stiamo andando a fuoco.
     
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  2. pippopluto
     
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    Perchè evitare un default del debito pubblico è prioritario. Tutti quelli che hai citati sono problemi veri, ma il rischio default è molto più vicino. Quindi ne conseguono le misure che hai citato, atte a ridurre il deficit.

    È di questi giorni la notizia che pure l'Irlanda sarà costretta ad andare a Bruxelles con il cappello in mano. L'Europa non si può permettere di pagare pure per Italia e Spagna, sarebbe un disastro.
     
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    CITAZIONE (pippopluto @ 19/11/2010, 14:51) 
    Perchè evitare un default del debito pubblico è prioritario. Tutti quelli che hai citati sono problemi veri, ma il rischio default è molto più vicino. Quindi ne conseguono le misure che hai citato, atte a ridurre il deficit.

    È di questi giorni la notizia che pure l'Irlanda sarà costretta ad andare a Bruxelles con il cappello in mano. L'Europa non si può permettere di pagare pure per Italia e Spagna, sarebbe un disastro.

    Temo che un default del debito pubblico sia una simpatica pioggerellina primaverile rispetto al diluvio che ci aspetta con l'allargarsi e l'acuirsi di questa crisi.. e non chissà a partire da quando: è già insostenibile, ma a febbraio avremo i livelli d'occupazione del Burkina Faso temo. E ce lo hanno già detto tutti: sono posti di lavoro che non torneranno in europa.
     
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  4. pippopluto
     
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    alabriola, se non si riesce a collocare i titoli di stato da questa crisi non si esce più... fortunatamente il rischio per l'italia non è molto elevato, finora.

    Se i posti di lavoro (quali poi?) non torneranno in italia è perché rispetto ad altri paesi europei non siamo competitivi. Questo è evidente soprattutto da voi: ormai alcuni paesi dell'est europa hanno sorpassato il meridione in termini di sviluppo, sono stati in grado di attrarre investimenti maggiori non solo perché il costo della manodopera è più basso, ma perché hanno infrastrutture migliori, tasse più basse, una burocrazia meno soffocante e una popolazione con un livello di istruzione più alto.

    Difficile capire perché un imprenditore dovrebbe creare occupazione in italia, tantomeno al sud, se non per fini politici...
     
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    e se la crisi non fosse altro che il risultato inevitabile, che prima o poi doveva succedere, di un'economia basata sul continuo aumento del pil, della produzione, del consumo, del consumismo per aumentare a sua volta la produzione?

    la produzione di merci non puo sempre aumentare, prima o poi è inevitabile che si arriva alla saturazione dei mercati, e quando questo accade, si innesca la crisi... un tempo si limitava ai singoli Paesi, ora con la globalizzazione, viene coinvolto l'intero pianeta

    la soluzione proposta nell'articolo postato da alabriola, cioè
    1. un massiccio incremento degli investimenti;
    2. forti incentivi alla produzione;
    3. massicie politiche occupazionali;

    è solo un paliativo che serve a rimandare di qualche decennio il collasso di un'economia drogata basta sul continuo aumento dei consumi per far aumentare la produzione che poi richiederà ancora piu consumo per far aumentare di nuovo la produzione... un circolo vizioso che prima o poi crollerà.

     
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  6. fabio.yyyy
     
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    Ci vuole il consumo equo e solidale, basato sul Vangelo e non sul consumismo.
    Qualcuno l'aveva detto... ma qualcun altro non lo ha ascoltato.

    Poche sere fa ero in Cattedrale a Genova per il ciclo di incontri "Cattedrale Aperta", l'Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha ricordato come in sostanza ora che tutto va male, lavoro non ce n'è più, la società è allo sfascio, la povertà aumenta vertiginosamente... ora tutti vengono da noi!!!

    La Storia è maestra di vita, ma ha cattivi scolari...
    Circa 30 anni fa il più grande porto del Mediterraneo era rimasto senza una sola nave sotto carico o scarico, perchè le beghe politico-sindacali avevano fatto emigrare i traffici su Marsiglia e Rotterdam.
    Allora il "gohta" dei comunisti genovesi andò a chiedere aiuto al grandissimo Cardinale Giuseppe Siri, il quale li accolse dicendo in genovese schietto (la lingua che parlava a preferenza):
    "duvvei esse proppiu ma piggei... pe vegni da mi!!!
    Manco a dirlo, la mediazione del Cardinale salvò il porto.
    Magari se - anche tardivamente - si desse un po' più retta alla Chiesa, potrebbe non essere ancora troppo tardi per evitare una catastrofe mondiale.
     
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  7. pippopluto
     
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    CITAZIONE
    basato sul Vangelo

    Questa del cardinale che salva la Liguria per intercessione del cristo mi mancava :asd:

    Silvia, mi dispiace, ma la decrescita felice e teorie affini sono fesserie megagalattiche. I mercati sono tutt'altro che saturi, il mondo emergente guidato dalla Cina cresce a ritmi del 6-7 percento l'anno. Queste nazioni sono piene di gente che ha passato anni e anni a non avere, e adesso vogliono avere e sono disposti a pagare. Questo crea occupazione, ovviamente per i paesi che sono in grado di cogliere l'occasione!

    Se poi tu vuoi vivere la vita semplice e vestirti di sacco per tue convinzioni filosofiche o religiose è un tuo diritto, ma non puoi aspettarti che i cinesi decidano in massa di rinunciare al consumismo che noi pratichiamo da generazioni ormai!
     
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    CITAZIONE (pippopluto @ 23/11/2010, 22:54) 
    Silvia, mi dispiace, ma la decrescita felice e teorie affini sono fesserie megagalattiche.

    felice, non l'ho detto .... ma felice o non felice, la crescita, il consumo non puo' essere infinito, se lo capiamo in anticipo, la stabilizzazione dei consumi sarà piu' indolore, se invece andiamo avanti come treni impazziti, inventandoci mille acrobazie economiche per far aumentare consumi e produzioni, il crollo dell'economia sarà tale da creare guerre civili, sommosse popolari, fine del progresso a cui siamo abituati... non capiterà a noi, ma di certo a figli dei nostri figli

    nulla puo' essere infinito, dalla natura alle leggi cosmiche, tutto ha iun picco massimo di crescita, raggiunto il quale, avviene la decrescita... l'economia non puo' sfuggire a queste regole



    CITAZIONE
    I mercati sono tutt'altro che saturi, il mondo emergente guidato dalla Cina cresce a ritmi del 6-7 percento l'anno. Queste nazioni sono piene di gente che ha passato anni e anni a non avere, e adesso vogliono avere e sono disposti a pagare. Questo crea occupazione, ovviamente per i paesi che sono in grado di cogliere l'occasione!

    il mondo emergente, come la Cina, cresceranno in consumi e produzione nei loro Paesi, come noi siamo cresciuti dal dopoguerra ad oggi .... le fabbriche per produrre le faranno nei loro paesi, non certo verranno in europa ad acquistare auto quando possono farle loro stessi dando lavoro alla loro popolazione che, solo lavorando, potrà consumare

    non crederai veramente che la fiat ha un futuro in italia?
    andrà avanti in una lenta agonia tenuta in vita artificialmente da sovvenzioni statali mascherate da casseintegrazioni, da incentivi per la rottamazione, un accanimento terapeutico che posticiperà solo la fine inevitavile

    che poi è quello che ha detto lo stesso Marchionne
     
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  9. pippopluto
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 23/11/2010, 23:28) 
    non certo verranno in europa ad acquistare auto quando possono farle loro stessi dando lavoro alla loro popolazione che, solo lavorando, potrà consumare

    CITAZIONE
    China has become the second-biggest market for Automobili Lamborghini Holding SpA due to a sales boom, which saw figures more than double so far this year. The Italian luxury sports car brand plans to increase investment in the market during the next few years to consolidate its success, according to the head of the company. “We have delivered 178 super-sports cars to Chinese customers in the first three quarters, with more than 200 percent growth over the past year,” said Stephan Winkelmann, president and CEO of Lamborghini. “This momentum will make it easy to achieve our 200-unit sales target in 2010.”

    :wuik:

    Il mondo è molto più globalizzato di quanto lo fosse negli anni del boom italiano. Se i cinesi si rifiuteranno di comprare Fiat, sarà per lo stesso motivo per cui si rifiuteranno gli italiani. Marchi esteri come Volkswagen, Ford, Mercedes, ecc vanno forte in Cina. I cinesi non compreranno solo merci cinesi.

    Per la decrescita... parliamo di un mondo ipotetico dove tutti hanno tutto. Se accadrà mai ci vorranno secoli, e anche allora ci sarà un ritmo di crescita naturale a causa dell'innovazione tecnologica... come c'è oggi in paesi europei più competitivi dell'Italia.
     
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    CITAZIONE (pippopluto @ 23/11/2010, 23:41) 
    Il mondo è molto più globalizzato di quanto lo fosse negli anni del boom italiano. Se i cinesi si rifiuteranno di comprare Fiat, sarà per lo stesso motivo per cui si rifiuteranno gli italiani. Marchi esteri come Volkswagen, Ford, Mercedes, ecc vanno forte in Cina. I cinesi non compreranno solo merci cinesi.

    Volkswagen, Ford, Mercedes, tra qualche anno seguiranno le sorti della fiat
    il grosso della produzione lo sposteranno nei paesi emergenti



     
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  11. fabio.yyyy
     
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    CITAZIONE (pippopluto @ 23/11/2010, 22:54) 
    CITAZIONE
    basato sul Vangelo

    Questa del cardinale che salva la Liguria per intercessione del cristo mi mancava :asd:

    Hai confuso due cose.

    Una è il Vangelo, che propugna l'uguaglianza delle persone, a differenza delle teorie marxiste-leniniste che invece propugnano le masse.

    L'altra è quella del Cardinale, che con la sua autorevolezza riuscì a mediare fra gli "opposti estremismi" salvando il Porto di Genova dalla chiusura, e con ciò parecchie migliaia di posti di lavoro che altrimenti sarebbero andati irrimediabilmente perduti.

    Comunque nulla di strano o nuovo che in periodi di crisi ci si rivolga alla Chiesa che magari in altri periodi si è denigrata: ciò è sempre accaduto e sempre accadrà.

    Certo che le attuali modalità del commercio internazionale sono tutto il contrario che conformi al Vangelo: pochi arricchiscono speculando sulla miseria altrui ed aggravandola ancor di più.

    Mai sentito parlare della "regola dei quattro quinti"???

     
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  12. pippopluto
     
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    QUOTE
    Certo che le attuali modalità del commercio internazionale sono tutto il contrario che conformi al Vangelo: pochi arricchiscono speculando sulla miseria altrui ed aggravandola ancor di più.

    Sembra l'esatto opposto di quanto accade in Cina, e li il cristianesimo ha ben poco seguito. Forse hai in mente paesi africani che, materie prime a parte, non hanno nulla da offrire.

    Silvia, l'opposto fenomeno, aziende dell'est che creano occupazione in occidente, esiste ed è ben documentato. Diverse case automobilistiche giapponesi e coreane producono in America, i cinesi seguiranno.
     
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  13. fabio.yyyy
     
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    Perchè, secondo te in Cina (dove in effetti la Chiesa Cattolica è una esigua minoranza) i diritti dei lavoratori vengono rispettati?
     
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  14. pippopluto
     
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    Suvvia fabio, non far finta di non capire. La classe media cinese ormai comprende 300 milioni di persone, e aumenta sempre più. Idem per gli stipendi dei lavoratori. Sempre più persone si possono permettere uno stile di vita occidentale. La fame e la miseria sono occorrenze sempre più rare. E tutto senza l'aiuto del vaticano...
     
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  15. fabio.yyyy
     
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    ci sei stato in Cina a vedere la classe media con gli stipendi che aumentano???
     
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25 replies since 19/11/2010, 14:03   157 views
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