Prodi prossimo Presidente della Repubblica?

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    Burattinaia

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    La «tela» di Romano Prodi
    E il fedelissimo Rovati: se passa il presidenzialismo il Pd metta in campo lui

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    La soluzione di forte profilo per rilanciare Nomisma, affidata a un uomo in grado di far interagire politica ed economia come Pietro Modiano, è solo l’ultimo segnale. La settimana scorsa Romano Prodi aveva portato a Bologna re, capi di Stato e di governo di 53 Paesi africani, più i rappresentanti di Cina, Usa e Ue: era il primo vertice (i prossimi si faranno a Washington e ad Addis Abeba) della nuova Fondazione dei popoli, erede di «Governare per», il pensatoio web creato dal Professore per la campagna elettorale 2006. Che all’epoca fu considerata un mezzo disastro, ma dopo le nette sconfitte successive riluce quasi come un’età dell’oro.

    Nessuno dei segni di questi ultimi mesi —il pressing collettivo per il Comune di Bologna, l’editoriale sul Messaggero per proporre la riforma federale del Pd, la lettera al Corriere sulla questione euro — va interpretato come l’avvisaglia del fatidico «ritorno», che sarebbe smentito in primo luogo dall’interessato. Ma è un fatto che il lavoro di Prodi alla costruzione di un profilo internazionale passa anche attraverso il lavoro culturale in Italia. Ed è un fatto che qui l’alter ego del Professore, Silvio Berlusconi, è saldamente al comando: alla testa del governo non c’è un Cameron, un leader di nuova generazione, ma c’è l’avversario naturale che Prodi è stato l’unico a battere (e per tre volte, comprese le Regionali 2005); mentre il Partito democratico e più in generale il centrosinistra non hanno trovato un Miliband, un erede, e neppure risolto la questione della leadership.

    «Silvio e Romano sono speculari l’uno all’altro — ragiona Angelo Rovati, che è buon amico di entrambi, e da sempre trait d’union tra Prodi e gli ambienti finanziari milanesi —. Sono gli unici due innovatori degli ultimi quindici anni, i soli a essersi inventati due grandi partiti dal nulla. La differenza è che nel suo campo Silvio lo vogliono tutti, mentre Romano non lo vuole nessuno. Non è compatibile con il loro Dna. Forse il vero errore è stato non fare una lista con il suo nome. Ora qui tornano tutti — prima D’Alema, adesso pure Veltroni — tranne lui. Ci tocca ascoltare lezioni da personaggi che hanno distrutto il partito. Nei giorni drammatici delle dimissioni di Delbono, quando tutta Bologna compresi Roversi Monaco e Guazzaloca guardava a Romano come a una speranza, Bersani non ha certo dato l’impressione di spingerlo in campo, anzi, non so neppure se gliel’abbia chiesto davvero. Quando poi Prodi ha avanzato la sua proposta per un partito federale, con venti segretari regionali che scelgono il leader, si è sentito dare del folle. Per scherzo gli ho detto: "Romano, qui non ti lasciano fare neppure più il consigliere circoscrizionale...". Lui mi ha risposto: "Angelo, credo che tu abbia ragione"».

    Eppure Rovati non è persuaso dallo scenario di un Prodi fuori dai giochi. «Facciamo un’ipotesi: passa la riforma presidenzialista; si vota direttamente il capo dello Stato. Quali altri nomi potrebbe mettere in campo il centrosinistra contro Berlusconi, se non quello di Romano Prodi? E, con la crisi finanziaria drammatica che infuria in Europa, ci si può permettere di lasciare una tale risorsa priva di una dimensione operativa? Hanno creduto di essersene liberati. Ora si rendono conto che uno come Prodi non si trova dietro ogni angolo». Di sicuro, il Professore non pensa più a guidare una coalizione in una campagna elettorale. All’ultima assemblea del Pd non si è fatto vedere. La stessa nomina di Modiano a Nomisma, da Prodi ovviamente approvata, è stata gestita di persona dai due ultimi presidenti, Paolo De Castro e Gualtiero Tamburini. La famiglia, a cominciare dalla moglie Flavia, molto influente sulla vita del marito, lo protegge da un’esposizione eccessiva. Ma a Bologna non è un mistero che Giulio Tremonti, da sempre estimatore di Prodi, gli abbia parlato in via riservata più volte, di finanza pubblica e crisi internazionale. Che il nome del Professore circoli per il Fondo monetario o per la segreteria dell’Onu certo non gli fa dispiacere, anche se per queste cose occorrerebbe il sostegno dell’esecutivo del proprio paese. Viceversa, non ha fatto certo piacere a Prodi il modo risentito con cui è stata accolta la sua proposta di riforma del Pd.

    Ragiona Filippo Andreatta, il quarantenne più vicino al Professore: «La crisi è sociale, non politica. Quindi non c’è bisogno di fare politica attiva per esserci. E Prodi c’è. È ancora in grado di dare un grande contributo al Paese. Il suo bagaglio di contatti e di esperienza è una ricchezza per l’Italia e per il centrosinistra; anche perché la sua credibilità è rimasta intatta pure nella sconfitta. Prodi è tornato a casa sul serio, non è rimasto attaccato alla poltrona, e questo gli dà un’autorevolezza di segno diverso rispetto ai tanti che hanno perso ma sono rimasti lì. Personaggi, da D’Alema a Veltroni, che hanno sempre guardato Prodi dall’alto in basso, in virtù di una presunta superiorità tecnica. Ma è proprio la politica professionale, in cui cambiano i partiti ma non i leader dei partiti, ad allontanare l’elettorato. Prodi in questo è come Berlusconi: se la gioca tutta, se perde va a casa; e queste cose i cittadini le sentono. Romano è stato coerente, ha dimostrato di non essere un uomo per tutte le stagioni. Ora si prepara una stagione difficile». Qualcuno comincia a pensare che potrebbe essere, in forme diverse dal passato, una stagione da Prodi.

     
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  2. TullioConforti
     
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    Potere delle sedute spiritiche, in Italia questo ed altro.

    Ma e' fantapolitica, spero.

     
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  3. sandror
     
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    Poi i telefoni del Quirinale li danno in appalto a Telekom Serbia???
     
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  4. TullioConforti
     
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    le pulizie del Quirinale sicuramente le darebbero in gestione a Nomisma.
     
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    Burattinaia

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    CITAZIONE (TullioConforti @ 4/6/2011, 01:40) 
    Potere delle sedute spiritiche, in Italia questo ed altro.

    Ma e' fantapolitica, spero.

    beh, dipende da che vincerà le elezioni nel 2013 o prima in caso cada berlusconi, ma anche se non cade, sarà il nuovo parlamento eletto che sceglierà il nuovo presidente della repubblica

     
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  6. Cavaliereazzurro
     
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    Dai Prodi fai un'altra donazione al tuo padrone oligarca De Benedetti : svendigli un'altra società pubblica come l'IRI per fargliela distruggere. Servo.
    Qualcuno può confermarsi se Prodi era nella massoneria degli Illuminati di Baviera?
     
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  7. fabiana sabina
     
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    Prodi non l'ho mai sopportato MAI.
     
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    Non ha gia' dato abbastanza il mortadella?non gli abbiamo gia' dato abbastanza?Cos'altro deve distruggere che non ha distrutto Berlu?
    A casa tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
     
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    CITAZIONE (Cavaliereazzurro @ 4/6/2011, 22:58) 
    Qualcuno può confermarsi se Prodi era nella massoneria degli Illuminati di Baviera?

    Che Berlusconi facesse parte della P2 è cosa nota. Oggi lui può anche dire che è 'in sonno', che è un massone 'dormiente', ma obbedisce a quegli interessi: quando uno è dentro non scappa più. Anche Prodi è massone, solo che appartiene al circolo degli Illuminati
    www.menphis75.com/benedettoXVI_illuminato_baviera.htm
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 4/6/2011, 23:14) 
    CITAZIONE (Cavaliereazzurro @ 4/6/2011, 22:58) 
    Qualcuno può confermarsi se Prodi era nella massoneria degli Illuminati di Baviera?

    Che Berlusconi facesse parte della P2 è cosa nota. Oggi lui può anche dire che è 'in sonno', che è un massone 'dormiente', ma obbedisce a quegli interessi: quando uno è dentro non scappa più. Anche Prodi è massone, solo che appartiene al circolo degli Illuminati
    www.menphis75.com/benedettoXVI_illuminato_baviera.htm

    Ma siamo messi proprio bene!!! :ang:
     
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  11. Cavaliereazzurro
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 4/6/2011, 23:14) 
    CITAZIONE (Cavaliereazzurro @ 4/6/2011, 22:58) 
    Qualcuno può confermarsi se Prodi era nella massoneria degli Illuminati di Baviera?

    Che Berlusconi facesse parte della P2 è cosa nota. Oggi lui può anche dire che è 'in sonno', che è un massone 'dormiente', ma obbedisce a quegli interessi: quando uno è dentro non scappa più. Anche Prodi è massone, solo che appartiene al circolo degli Illuminati
    www.menphis75.com/benedettoXVI_illuminato_baviera.htm

    Lui ha sempre smentito : ha detto che gli è arrivato un invito a sua insaputa. Berlusconi non è mai stato processato per collegamenti con la P2.
    La fotocopia che mostri spesso della sua tessera è falsa. Esatto : falsa.
    Berlusconi non è asservito agli interessi di nessuna massoneri, Prodi fa parte degli Illuminati di Baviera ( la stessa massoneria di cui facevano parte Marx e Engels come, se non sbaglio Lenin).
     
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  12. fabiana sabina
     
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    Consentitemi una caduta di stile: prodi fai cag................................reeeeeeeeeeeeeeeeeeee
     
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  13. Cavaliereazzurro
     
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    Qualcuno può seriamente confermarmi, con attendibilità, che Marx, Engels e Stalin facevano parte della Massoneria degli Illuminati di Baviera?
    Ma la Massoneria non è anticomunista?
     
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    CITAZIONE (Cavaliereazzurro @ 4/6/2011, 23:29) 
    Qualcuno può seriamente confermarmi, con attendibilità, che Marx, Engels e Stalin facevano parte della Massoneria degli Illuminati di Baviera?
    Ma la Massoneria non è anticomunista?

    io ho trovato questo www.parrocchie.it/correggio/ascensione/marx_massone.htm

    ma Tullio ne saprà di piu' :asd:
     
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  15. TullioConforti
     
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    ciao cav, la massoneria non e' anticomunista, e' una piovra di potere ed utilizza tutti i mezzi possibili. E' una piovra perche e' composta da varie logge anche in competizione se non in guerra tra loro.

    La massoneria e' tendenzialmente anti cattolica, per motivi storici, perche' discende dalla religione del sole, molto popolare nella antica Roma e nell'antico Egitto, di cui il cristianesimo era antagonista, poi si e' fusa coi templari che sono stati massacrati con l'appoggio della Chiesa. Ecco perche' la massoneria e' storicamente anti cattolica. Anche se non e' una regola, ma solo una tendenza.

    Mussolini per potersi accordare con la Chiesa cattolica la mise fuori legge e durante il fascismo la massoneria fu perseguitata, almeno ufficialmente. Dato che Badoglio ed i Savoia continuarono ad essere massoni. Lo stemma dei Savoia riporta la croce dei Templari, essi come tutti quei casati o paesi che riportano una croce nel simbolo sono molto probabilmente loro discendenti ed in qualche modo oggi collegati alla massoneria, ad esempio la Svizzera.

    D'altra parte il fatto che la Sacra Sindone si sia ritrovata nelle mani dei Savoia e' un indizio abbastanza forte della loro discendenza templare, solo i templari infatti avrebbero potuto trafugarla da Costantinopoli nel saccheggio da parte dei crociati della citta' durante l'ultima crociata. Quello fu anche l'episodio che segno la fine dell'impero romano d'oriente.

    Una concessione Mussolini la fece alla memoria di Giordano Bruno che la massoneria savoiarda aveva voluto ricordare con una imponente statua a campo de fiori a Roma che fu eretta subito dopo la breccia di Porta Pia. Mussolini impedi che la statua fosse tolta come il Vaticano voleva.

    Noi abbiamo avuto una guerra di logge in Italia, la loggia cosiddetta P2 era italiana al cento per cento.

    La loggia anglosassone sionista ha vinto e oggi sta tentando di colonizzarci. O meglio ci sarebbe gia quasi riuscita, ma non ancora, grazie a chi sappiamo noi.

    Edited by TullioConforti - 5/6/2011, 04:13
     
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76 replies since 3/6/2011, 22:56   508 views
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