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Il coraggio di riprendere la penna Biglietti di Natale Sappiamo ancora scriverli?
Come agli amici medici viene chiesto che medicina prendere per questo o per quello, così agli amici scrittori che parole scrivere sui biglietti, siano di compleanno o di Natale.
Nel terzo millennio gli auguri arrivano via sms o via mail, non è peccato mortale, tutti noi strangolati, in perenne corsa, l’abbiamo fatto, ma se lo facciamo, se clicchiamo, che siano almeno parole pensate ad personam, non la formuletta standard da inviare con un clic all’esercito di nomi in rubrica. Meglio per esempio: «auguri specie al tuo ginocchio cara Gabriella».
Ma i biglietti d’auguri qualcuno ancora li invia. La maggioranza li acquista perché così sono già scritti, basta, secondo loro, firmarli. O al massimo aggiungerci un «con affetto», qualche grammo d’affetto non si nega a nessuno, cosa costa? Se allora non basta firmare, cosa scrivere?
Solitamente scriviamo a chi non vediamo da decenni, allora è facilissimo: «Cara zia, quanto quanto tempo che non ci vediamo, ci riconosceremmo ancora? Insieme ai miei più affettuosi auguri desidero anche parlarti un po’ di noi tutti: forse non sai che xx ha avuto il secondo bambino, lo hanno chiamato hx, e lo sai che y ha cambiato città, e che ecc. ecc. Qua sotto troverai anche la firma di k, pensa va già a scuola! Non riusciamo mai a vederci ma ti pensiamo tanto cara zia, ti unisco anche una foto nostra sotto l’albero di natale….»
A proposito di foto, quelle sotto l’albero mandatele a chi vi pare, ma le centinaia fatte durante l’anno e mai stampate, decidetevi a stamparle, fa niente se non sono perfette, sono le più attese e desiderate da nonne nonni bisnonne e bisnonni; anche in quel caso la lettera di Natale che le accompagnerà sarà facilissima, basterà commentare quelle immagini e aggiungere “peccato non ci fossi anche tu” (e speriamo non meccanicamente, speriamo sia vero).
Se state scrivendo un biglietto anche per riconoscenza, non basterà certo la formuletta “sentiti auguri”, dettagliate, dettagliate sempre: lo sai che mio figlio tocca il cielo con un dito per il lavoro che gli hai trovato? lo sai che la pianta che mi hai regalato l’anno scorso ha messo un rametto nuovo? lo sai che il Xmas pudding che ci fai ogni anno ha creato un vero rito? lo sai che il tuo golfino con le tasche lo metto sempre? lo sai che la tua collana turchese me la lodano tutti? lo sai che per mia madre, quando c’era, i tuoi regali erano i preferiti? lo sai che il tuo orso polare qui ha preso un colpo di caldo e ho dovuto dargli la tachipirina?
Se volete essere meno colloquiali e più raffinati fate pure (in rete troverete mille citazioni ad hoc), ma ricordate che le Feste Natalizie dovrebbero essere feste di calore, di memorie: “ti auguro tanta serenità, P.S. non dimentico quel bel Natale a casa vostra, quanti anni sono passati?”.
Ci sono purtroppo a volte anche i biglietti da inviare a chi, questo Natale, avrà un posto vuoto a tavola. Questi sono meno facili, “quest’anno ti penso in modo particolare, ricordo come il caro zio ci copriva sempre di baci e di doni, come era sempre sorridente; come ci mancherà, come ti mancherà, ma sai che è e sarà per sempre nel nostro cuore”.
Già, cuore. Cerchiamo di fare almeno minimamente uso di questo “muscolo” scrivendo i biglietti d’auguri.
... e voi, sapete scrive i biglietti d'auguri? ma soprattutto, ne scriverete qualcuno per Natale?
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