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le bugie di Ricciardi
Sapete quando si dice che un orologio rotto indovina l'ora due volte al giorno? Ecco, Ricciardi nemmeno quelle due volte.
Se il governo di Giuseppe Conte ha affamato il Paese, altrettanto ha fatto quello di Mario Draghi, con l'aggravante di una svolta totalitaria (che ancora molti fingono di non vedere) che ha quasi azzerato i diritti di alcuni e limitato quelli di altri. Filo conduttore, ponte fra i due Esecutivi è il trittico Roberto Speranza - CTS - Walter Ricciardi. Un marchio di fabbrica di incompetenza e arroganza attorno cui ruotano come su una giostra che procede a ritmo talmente lento da apparire immobile le nostre vite, la salute psicologica dei più giovani, la sopravvivenza delle attività economiche, il settore del turismo.
Proprio Ricciardi, ospite a Controcorrente (qui il suo intervento: https://twitter.com/Controcorr.../status/1480277474709811201), volutamente disconnesso con l'evidenza dei dati, dichiara che il governo britannico (che sicuramente ha commesso errori) ha sbagliato tutto, tutto. Dal punto di vista propagandistico, egli è una macchina da guerra, impenetrabile, solida, resistente alle contaminazioni esterne della verità. La tutela delle libertà delle democrazie occidentali, la non subordinazione a un pass nato per garantire la libera circolazione fra Paesi UE e trasformatosi in una patente etica a punti da cui dipende il lavoro e una vaccinazione libera dai vincoli dell'imposizione hanno fruttato risultati migliori dei nostri, numeri migliori dei nostri. Eppure "ha fallito su tutto". Bastano queste quattro parole, prive di contraddittorio, per disegnare una realtà che non esiste ma che viene raccontata come la sola possibile. Mentire e scomparire per poi riapparire altrove e mentire di nuovo. Toccata e fuga.
L'Italia è un terreno arido dove sta morendo ogni cosa reputavamo scontata. Muore l'onestà intellettuale di chi non ammette i propri errori per non apparire debole, quando sono proprio l'ascolto, il dubbio e l'autocritica a raccontare che da una ammissione di colpe possono svilupparsi struggenti rinascite. Muore la gerarchia delle fonti, inorridita spettatrice di una rivoluzione nella giurisprudenza dove le FAQ e le circolari ministeriali valgono più degli articoli costituzionali. Muore il lavoro disarcionato da decreti legge che mirano ad annientarlo a strapparlo dalle mani di chi lo ha agguantato fra sempre crescenti difficoltà. Muore la verità, quella che Ricciardi nasconde con il suo "il governo britannico ha sbagliato tutto" e che appare come il canto del cigno di chi sta per essere investito dall'ineluttabilità della storia.
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