Ciao Silvia Forum

Posts written by Teo_86

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    Padrona :bab:
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    CITAZIONE (Farfy. @ 7/10/2017, 22:12) 
    Aspetto il diario 2,
    un consiglio?
    più le sincronicità.. incontri..

    Gia pronto. Perdonami ma non ho afferrato il consiglio
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    CITAZIONE (Farfy. @ 7/10/2017, 16:57) 
    Good evening !
    How are you?

    :P

    Evening. Non that bad
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    LINK PARTE 1

    GIORNO 5 - GIOVEDI 14 SETTEMBRE 2017

    La mattina si decolla dal JFK di New York in direzione di San Francisco. Volo con Delta Airlines, molto comodo e piacevole, della durata di 6 ore meno 3, dato che all'arrivo in California si porta indietro l'orario di 3 ore. Alle 13 ora locale ero infatti già atterrato e alle 15 ero già in Hotel in centro con pomeriggio e sera liberi.

    Premessa: sono stato molto fortunato ad aver cambiato idea. Quando avevo progettato la vacanza originale 6 mesi prima, a primavera 2017, il mio piano non era di fare New York + San Francisco ma New York + Miami, in modo da dedicare alla California un viaggio a se stante magari tra uno o due anni. Per fortuna ho cambiato idea e ho optato per il piano che successivamente ho in effetti adottato, dato che proprio nei giorni della mia vacanza la Florida è stata devastata dall'uragano Irma e resa quindi inaccessibile.

    A ogni modo torniamo al filone narrativo principale principale. Non avevo pianificato granché per il primo giorno quindi decido di chiedere l'inestimabile aiuto alle mappe di Google (siano benedette) per partire in quarta e raggiungere il Golden Gate Bridge. San Francisco si trova sulla punta nord di una penisola, collegata a sud al resto dell'entroterra californiano, e bagnata da tre lati su quattro: a est e a nord la grande e omonima baia (San Francisco Bay, attorno alla quale vivono quasi dieci milioni di persone), e a ovest l'Oceano Atlantico. Esattamente nella punta nord della penisola, proprio dove le acque della Baia toccano quelle dell'Oceano in una stretta imboccatura stile collo di bottiglia, è stato costruito il ponte simbolo della città, che la collega con la penisola nord (Sausalito e contea di Marin).
    Curiosità: le acque dell'oceano in questa zona geografica sono caratterizzate dalla corrente d'acqua fredda della California, che mantengono basse le temperature (10-11°C quando ero là). Non ho visto nessuno, infatti, azzardarsi a fare il bagno nel gelido oceano, solo surfisti con la tuta termica. A luglio e agosto, complice lo scontro subacqueo tra la corrente californiana e quelle sub-tropicali, si genera un affascinante fenomeno nebbioso proprio nei pressi del Golden Gate Bridge.
    Ebbene si, a dispetto della fama della California come paese estivo e soleggiato, a San Francisco le estati sono fresche e nebbiose.
    Io ero lì a settembre, mese più caldo dell'anno e la temperatura diurna non ha mai superato i 24°C, condizione climatica che personalmente adoro.
    Comunque raggiungo il vista point meridionale del ponte tramite l'autobus. 4$ a corsa per questo tragitto, 2,75$ a corsa per ogni altro tragitto cittadino.
    Niente, è solo un ponte... ma è meraviglioso.

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    E' stato completato due anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, ha 80 anni, ma è ancora considerabile un capolavoro ingegneristico. E' lungo 2,7 km e ospita sia la super strada a 3 corsie per parte che le strade pedonali da entrambe i lati. Armato di entusiasmo ho deciso di farmelo tutto a piedi, andata e ritorno (cinque chilometri e mezzo) ma ho fallito. A metà ponte, nonostante a vista mozzafiato sia sul Pacifico che sulla Baia, e nonostante l'emozione di trovarsi li sopra, il vento ha iniziato a farsi sentire con una certa decisione. Ho dunque abbandonato l'ambiziosa iniziativa e me ne sono tornato alla base.

    La sera l'ho passata a passeggio per raggiungere il parco di Alamo Square, iniziando a prendere confidenza con la caratteristica più affascinante e al contempo fastidiosa della città: le colline. San Francisco ne ha 70, nel cuore della città. Alcune hanno pendenze spaventose (anche del 38%), che rende estremamente faticoso anche se soddisfacente affrontare a piedi sia le salite che le discese. Puoi fare un chilometro a piedi e affrontare la combo <salita-discesa-salita> terminando il percorso con il fiatone e le gambe tremanti. Tutte queste pendenze, unite al particolare stile architettonico cittadino (case stile vittoriano) donano alla città un fascino unico.
    Alamo Square a ogni modo era sulla cima di una delle colline, senza inquinamento luminoso pur essendo nel cuore della città, che mi ha permesso di vedere chiaramente le stelle. Non sono riuscito a fare foto decenti in notturna.

    GIORNO 6 - VENERDI 15 SETTEMBRE 2017

    A differenza della prima parte del viaggio (New York), dove avevo programmato gran parte delle cose da fare in anticipo tramite acquisti di tickets online, spesso con date e orari selezionati con largo anticipo, per la parte di San Francisco avevo prenotato da casa solo due visite lasciando grande spazio all'improvvisazione. Il risultato è che ho passato per la maggior parte questi giorni fuori della città per visitare la California centrale, ma ci arriveremo più tardi.
    La giornata di venerdi era libera e trascorro la mattina al Golden Gate Park (il "Central Park" di San Francisco). Più vasto del corrispettivo new-yorkese, forse non altrettanto bello a causa del fatto che non si scorgessero grattacieli all'orizzonte dietro agli alberi. Ma comunque affascinante. Sono entrato nel Japanese Tea Garden, da buon appassionato del paese del sol levante. La comunità asiatica è molto folta nell'America occidentale, e quella nipponica non è da meno. Neppure la seconda guerra mondiale, nonostante le deportazione dell'intera comunità giapponese/americana nei campi di prigionia da parte dell'FBI, è riuscita a fiaccarla.

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    Nel primo pomeriggio mi sono recato all'agenzia di viaggi vicino ad Union Square a verificare che fosse tutto a posto con la prenotazione fatta online mesi prima (il tour sulla costa del pacifico per il giorno successivo), e decido di prendere parte a un tour di qualche ora con partenza immediata per Muir Woods (per una sessantina di dollari ne valeva la pena).
    Il pullman, estremamente comfortevole, parte. L'autista, che funge anche da guida, parla al microfono per tutta l'ora di viaggio si ciò che andremo a vedere e della strada che stiamo percorrendo, dimostrandosi veramente in gamba e servizievole. Percorriamo tutto il Golden Gate Bridge e ci rechiamo della penisola settentrionale della baia (contea di Marin) al centro della quale si trova il nostro obiettivo: una stretta gola all'interno della quale si trova la riserva naturale di Muir Woods, una foresta di sequoia nella quale si trovano alcuni dei colossi più alti e anziani del globo. Alcune sequoia hanno 1.000 anni e sono alte 115 metri.
    Ho scelto questo tour poichè non vedo la natura molto spesso, ma la adoro. L'ora e mezza trascorsa nel parco può essere sembrata un po' in rush, ma è stata fantastica. Il silenzio, con il rumore dell'acqua del ruscello e il fruscio delle piante. La natura ci fa sentire davvero piccoli.

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    Il pullman torna alla base nel tardo pomeriggio, dopo una sosta nella zona portuale di Sausalito, da dove partono i traghetti per S.F.. La sera opto per un altra passeggiata nella zona del Golden Gate, per ammirarlo in notturna. Ho un ottimo smartphone, ma ovviamente non fa le foto bene come le farebbe una macchina fotografica vera e propria.

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    GIORNO 7 - SABATO 16 SETTEMBRE 2017

    Il sabato era invece già programmato. Ritrovo la mattina alle 7 nella stessa agenzia di viaggi del giorno precedente.
    Nell'attesa del pullman fantastico su una cosa che "vorrei ma non posso" fare: il tour in giornata allo Yosemite National Park, uno dei simboli della California e degli Stati Uniti stessi; il prezzo di 140$ è onesto, ma la location è talmente vasta e affascinante che meriterebbe almeno due giorni sul posto mentre il tour giornaliero, tolte le 10 ore per i due viaggi, permette di stare la solo per 5-6 ore; un vero peccato, quando mai avrò un altra occasione di tornare in California?
    A ogni modo il tour odierno prevede di dirigersi 150 km a sud in pullman attraverso la strada costiera sull'Oceano Pacifico, verso Monterey, Carmen e la 17 Mile Drive Coast. Viaggio scelto appositamente per ammirare un po' di mare (cosa che faccio mediamente ogni 2 anni). E mi è piaciuto tantissimo. Non aspettatevi da questa regione geografica spiagge bianche e acque limpide come se fosse Bora Bora, perché questa è tutto tranne che una località balneare. Come avevo già scritto in precedenza l'acqua è fredda (11°C) e in 150 km di tragitto non ho visto nessuno azzardarsi a fare il bagno a parte i surfisti in tuta.

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    The Lone Cypress, a Pebble Beach, è uno degli alberi più fotografati di tutto il continente. A un paio di minuti di guida si trova uno dei club di golf più famosi al mondo, una cui partita costa la modesta cifra di 495$. In questa zona hanno casa parecchi VIP come George Lucas e Carlos Santana.

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    L'ultima parte della scampagnata, prima di riprendere la via del ritorno, è dedicata allo shopping nella cittadina di Carmel. Paesino talmente all'antica nel suo fascino, che non ha nemmeno l'illuminazione dopo il tramonto. La piccola agenzia immobiliare esponeva alcune case in vendita, affacciate sull'oceano, al prezzo di 5 o 6 milioni di dollari.

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    Ho la sera disponibile a San Francisco. Perchè non utilizzarla per farsi un giro con la Cable Car dal capolinea vicino al mio hotel fino a Fishermans Wharf?

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    GIORNO 8 - DOMENICA 17 SETTEMBRE 2017

    Giornata passata interamente a S.F., e ricorderò questo giorno come quello in cui mi distrussi di camminate. Quasi 20 km percorsi a piedi a fine giornata, secondo Google Maps, molti dei quali sfidando spiagge, salite e discese. Ho ancora oggi un tallone malconcio per questo, ma ne è valsa la pena.
    Si inizia recandosi a piedi a Baker Beach, che è la spiaggia a nord-ovest della città, affaccia sull'oceano pacifico ed è vicina al Golden Gate, in modo da poterlo ammirare da una posizione differente. Sono stato un pollo a non portarmi le ciabatte e a percorrerla con le scarpe da ginnastica.

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    La scogliera che delimita l'estremità nord della spiaggia mi è piaciuta talmente tanto che mi ci sono fatto immortalare da alcuni turisti tedeschi di passaggio rendendola la mia immagine del profilo di facebook.

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    Da quel punto si inizia la risalita a piedi fino al Golden Gate vista point meridionale (di nuovo), in modo da salire sul bus per Fisherman's Wharf, la zona portuale più settentrionale della città, piena zeppa di ristoranti, negozi di souvenir, street food e con un energia e una vitalità notevoli. Dal molo "Pier 43" ho preso parte all'unica altra attrazione cittadina che avevo prenotato da casa con largo anticipo: la crociera "Bridge to Bridge". Un po' l'equivalente della crociera nella baia di New York alla quale avevo partecipato pochi giorni prima dall'altro lato del continente.
    Semplicemente meravigliosa, anche se parzialmente rovinata dal vento che ha iniziato a picchiare nella baia.

    Prima ci si dirige a ovest passando sotto al Golden Gate.

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    Quindi si torna verso est passando di fronte all'isola di Alcatraz, un tempo prigione federale per criminali di grosso calibro e ora affollata attrazione turistica.

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    E infine si vira verso sud passando sotto all'altro ponte cittadino: il San Francisco-Oakland Bay Bridge. Addirittura più anziano del Golden Gate, nonostante l'aspetto più moderno, austero e meno affascinante. Lungo 2 volte e mezzo il G.G., con i suoi 7 chilometri e oltre, collega San Francisco a Oakland, in direzione ovest-est ed è un nodo di traffico vitale. Centinaia di migliaia di persone, infatti, pur lavorando a S.F., vivono dall'altro lato della baia dove i prezzi degli affitti sono più umani. E' stato ristrutturato una volta, in modo da renderlo resistente a un probabile grande terremoto, che secondo i sismografi scuoterà la zona, tra le più sismiche al mondo, entro il 2036.

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    Dal ritorno a Fisherman's Wharf, ho passato pomeriggio e sera a camminare senza fine e a distruggermi le gambe nelle zone più impervie e affascinanti della città, ovvero l'area nord-est. Prima a Russian Hill. Devo dire che nonostante la fatica, le salite di S.F. sono qualcosa da togliere il fiato.

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    Quindi verso una delle zone più fotografate della città, Lombard Street, la strada a zig-zag.

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    E l sera affrontando l'impervia scalinata per raggiungere la Coit Tower, situata su una delle colline più alte e ripide delle città. Abbastanza in alto da limitare l'inquinamento luminoso e poter vedere le stelle.
    Abbastanza ben posizionata da permettere di vedere entrambe i ponti della città, il Golden Gate e il SF-Oakland Bay.
    E di vedere il distretto finanziario in notturna.

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    Nel mezzo tra la passeggiata del tardo pomeriggio e della sera sono tornato alla solita agenzia prendendo una decisione importante. Ricordate dello Yosemite National Park che avevo rinunciato a visitare 2 giorni prima? Ho cambiato idea. Un tour giornaliero non lo valorizzerebbe appieno ma quando mi ricapiterà di tornare in California? Ho il giorno successivo interamente libero, l'ultimo in città, quindi ho prenotato il tour.

    GIORNO 9 - LUNEDI 18 SETTEMBRE 2017

    Traumatico svegliarsi alle 6, nonostante ne valesse la pena; di solito io vado a letto a quell'ora o anche più tardi. Partenza la mattina alle 7 dall'agenzia con il pullman, come sempre estremamente comfortevole. Antonio, l'autista-guida dal forte accento ispanico (quello strano inglese/spagnolo che loro chiamano spanglish) è estremamente simpatico e preparato, e passa quasi la metà delle cinque ore di viaggio di andata a parlare al microfono e a raccontarci.
    Ci si dirige a est, in direzione del Nevada e si passa del fiore all'occhiello californiano: l'enorme Central Valley. Per darvi un idea dell'importanza di quest'area, gli Stati Uniti sono i maggiori produttori mondiali di parecchi prodotti agricoli, e il 60% dell'agricoltura dell'intera nazione proviene proprio qua, dalla smisurata Central Valley. Se la California fosse una nazione a se stante, sarebbe tra le prime 10 al mondo per prodotto interno lordo, al pari dell'Italia e appena dietro a colossi come Regno Unito e Francia.
    Continuando a ovest, dove termina la pianura, si sale lentamente, tornante dopo tornante, sulle montagne della Sierra Nevada e ci si addentra nello Yosemite National Park. Il primo parco dichiarato dal governo federale americano nella storia e che occupa un posto speciale nell'anima della nazione stessa (assieme al parco di Yellowstone) e che attrae milioni di visitatori ogni anno.
    Il cuore del parco, fulcro della visita, è la Yosemite Valley. 1200 metri di quota, 13 km di lunghezza e un solo chilometro di larghezza, stretta tra i due colossi montuosi di El Capitan (a nord) e della Cathedral Rock (a sud) i quali si innalzano maestosi e guardinghi per un oltre chilometro a strapiombo al di sopra della valle.
    Poche volte in vita mia ho visto tanta bellezza concentrata in uno spazio cosi ridotto. Una lunga, stretta e profonda gola avvolta da foreste di sequoia giganti e attraversata da una capillare rete di torrenti, ruscelli e cascate. La natura in tutto il suo splendore.

    Note: la giornata (5 ore di viaggio all'andata + 5 al ritorno) è stata lunga, e le 5 ore nel parco sono state abbastanza in rush, ma purtroppo per motivi di tempo non ho potuto fare di meglio e oltretutto ho perso tempo perdendomi per ben due volte nei sentieri nel parco. A chiunque viaggiasse in California e volesse fare il tour del parco consiglio di prenotare per almeno 2 giorni e passare la notte li in una delle baite/hotel in modo da avere più tempo per girare. Non ve ne pentirete.
    Non aggiungo altro e vi lascio ammirare le foto, precisando che nella seconda, al centro vedrete le Yosemite Falls, che con i loro 700 metri sono tra le più alte del nord-america.

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    GIORNO 10 - MARTEDI 18 SETTEMBRE 2017

    L'ultimo giorno ha poco da raccontare. Pur essendo stato libero fino a sera, ho fatto qualche passeggiata per la città e mi sono recato all'aeroporto nel tardo pomeriggio. Decollando per il lungo volo indiretto (con scalo a Reykjavík, Islanda) dopo il tramonto ho potuto cogliere dal finestrino una bella fotografia di San Francisco in notturna con tanto di SF-Oakland Bay Bridge sullo sfondo.

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    Non sono uno da addii, ma gli Stati Uniti mi mancheranno. In 12 mesi ho fatto Las Vegas, New York e California centrale.
    E' stata una vacanza meravigliosa. Non perfetta perché avrei voluto avere più tempo a disposizione e almeno un compagno di viaggio per poter noleggiare un auto e avere più flessibilità di movimento. Sarà per la prossima volta.

    A chi interessasse, questa decina di giorni negli states mi è costata sulle 2.700 sterline. Contando ogni cosa, quanto ho speso la, voli, hotel, attrazioni, perfino i treni per recarmi in aeroporto. Gli hotel, dovendo pagare la stanza per dormirci da solo hanno rappresentato quasi il 40% della spesa, e fare un viaggio non in solitaria avrebbe permesso di ridurla.

    Questo è quanto. Spero vi sia piaciuto
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    CITAZIONE (Farfy. @ 6/10/2017, 20:22) 
    Bellissimo davvero, Grazie per la condivisione :)

    PS ma la Signorina in fondo, dove l'hai pescata? :P

    Ma ora sei in Inghilterra?

    Grazie :)

    La signorina in fondo intendi Emily Ratajkowski in firma? :asd:

    Vivo in Inghilterra da 2 anni comunque

    CITAZIONE (Drakula976 @ 5/10/2017, 22:03) 
    Ciao Teo! :ciao: interessantissimo.
    Favoloso il Brooklyn Bridge, da fotografare dev'essere una meraviglia.

    Grazie mille :)
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 6/10/2017, 03:02) 
    minchia che viaggio e che belle foto :woot: :woot:


    dimenticavo, ben risentito Teo :baci: :baci:

    Ciao cara :baci:
    Vedrai la seconda parte in California poi :asd:
    sto lentamente preparando il post
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    Buonasera. Ho trovato una frazione di tempo per iniziare a scrivere il mio racconto di viaggio in due estremità degli Stati Uniti. New York e San Francisco a settembre 2017
    PREMESSE
    Le mie premesse sono sempre piuttosto perché ci tengo a spiegare il mio punto di vista e ad aiutarvi a comprendere come è stata la mia esperienza. Ho preso la decisione definitiva di fare questo viaggio 5 mesi fa dopo non pochi dubbi e indecisioni. Le difficoltà organizzative sono state infatti notevoli.
    Anzitutto perché questa è stata la terza volta in vita mia che faccio un viaggio in un altro continente. Sono stato in Giappone nel 2003 e a Las Vegas un anno fa (ottobre 2016). Ma mentre entrambe i suddetti viaggi erano stati organizzati da altri ed erano avvenuti con due folti gruppi da una decina di persone, questo viaggio lo avrei fatto completamente da solo e avrei dovuto quindi organizzarmelo per conto mio.
    Io vivo in Inghilterra da oltre due anni, e considerando che devo dedicare una cospicua fetta delle ferie per tornare in Italia da famiglia e amici, avrei potuto farmi al massimo una decina di giorni negli states, più un altro paio di giorni necessari per i vari viaggi. Ammetto però, come monito a chiunque voglia in qualche modo ispirarmi alle mie tracce, che un viaggio del genere meritava almeno 2 settimane sul suolo americano, ma il tempo a disposizione per me è quello che è.
    Quando si organizza un viaggio del genere, il primo passo è decidere dove si vuole andare, il secondo è raccogliere informazioni e il terzo è la pianificazione. Una volta, dunque, deciso di volermi fare N.Y. e S.F. mi sono dato da fare nel raccogliere informazioni, convenendo che il periodo complessivamente migliore per due città situate a due opposti di un continente sarebbe stato settembre, dove a N.Y. non fa caldo torrido ma non inizia nemmeno il piovoso autunno, mente a S.F. settembre è il mese più caldo senza finire nelle nebbie estive o nelle piogge autunnali (e ho auto ragione, infatti le condizioni climatiche per 10 giorni sono state vicine alla perfezione). Trovare voli, possibilmente low cost o indiretti per ridurre un po le spese, hotel, far combaciare viaggi, voli, orari, trasporti usando i mezzi pubblici è stato quasi un gioco da ragazzi per una mente metodica come la mia, nonostante mi abbia richiesto alcuni giorni.
    Per la parte di vacanza in California sarebbe stata favolosa spostandosi in auto per i giri fuori dalla città di San Francisco, ma non me la sentivo di noleggiare un auto da solo. Oltre ad essere costoso in termini di noleggio e carburante, non ho ritenuto prudente guidare da solo a migliaia di chilometri da casa senza un compagno di viaggio pronto a darmi il cambio nel caso mi fossi stancato o mi fossi sentito male.
    Internet... oh quanto ho fatto bene ad attivarli in Italia. Ho rimesso rimesso la mia Sim Tim attivando un offerta da 20€ e 10 giga di internet 4G, che mi ha permesso di tenere costantemente attivi il localizzatore e google maps spostandomi ovunque con precisione germanica.
    La cosa più difficile, nonostante io sia una persona che sta bene con se stessa e alla quale sostanzialmente piaccia stare da solo, è stata quella di auto-convincersi a "si, ce la farò". Non dico che ho avuto paura, ma alcuni timori si. Dopo tutto avrei dovuto affrontare un odissea dovendo contare interamente su me stesso. E qualche compagno di viaggio avrebbe reso tutto più gradevole.

    Infine non dimenticatevi ciò che la pagina Wikipedia dice a proposito di uno dei più grandi generali della storia, Napoleone:
    "Lento e scientifico nella fase ideativa dei suoi piani di guerra, Napoleone era invece risoluto, ottimista, energico nella fase esecutiva".
    Credo che si debba affrontare i viaggi come napoleone affrontava le guerre. Essere estremamente meticolosi e lenti nella fase di pianificazione, ma ricordasi che nessun piano regge il campo di battaglia, ed essere energici e pronti a improvvisare durante la vacanza stessa, con alle spalle la preparazione accumulata nella fase di pianificazione.

    Ora basta. Procediamo :)

    GIORNO ZERO - SABATO 9 SETTEMBRE 2017

    Il giorno è stato passato per lo più in viaggio. Treno per London Gatwick. Volo con Norwegian Airlines (fighissimo, sedili comodi, schermo davanti alla poltrona per guardarsi un film) nel pomeriggio e atterraggio al JFK di New York alle 20 ora locale.
    Tempo di trasferirsi in Hotel nel Queens tramite shuttle e metropolitana e si va a nanna. Hotel in posizione comodissima a 5 minuti a piedi da ben 3 fermate della metropolitana.
    Nota molto comoda sui 7-Eleven. Ne avevo uno accanto all'hotel e mi ha salvato molte volte. Sono una compagnia di negozietti, molto diffusa negli USA e in Asia, che vendono in genere alimentari e un po' di tutto... aperti 24 ore. Trovarlo aperto alle 23 quando nel quartiere era tutto chiuso mi ha sollevato non poco.
    Nota importante sul fuso orario.
    Il cambio di fuso orario è molto comodo quando si viaggia da Est verso Ovest perché si "guadagna tempo" spostando l'orologio indietro. Infatti sono arrivato a N.W. che per me erano le 4 di notte ed ero sveglio da 19 ore.
    Il cambio di fuso orario è invece traumatica quando si fa l'opposto, ovvero si viaggia da ovest a est. Come il mio viaggio di ritorno, o come un qualunque viaggio verso Asia e Oceania.
    La mia scelta infatti di andare prima a N.W. sulla costa est e poi a S.F. sulla costa ovest non è stata casuale, ma ho deciso appunto di fare i voli "risparmia-tempo" nei viaggi di andata e tenermi lo sbatti del jet lag nel viaggio di ritorno.

    GIORNO 1 - DOMENICA 10 SETTEMBRE 2017

    Ci si sveglia freschi e riposati e si sale sulla metropolitana, la Subway. Non la più pulita mai vista, ma estremamente efficiente. Nonostante la traumatica differenza di temperatura tra il calore durante l'attesa del treno e il freddo dell'aria climatizzata all'interno delle carrozze.
    Si comincia col passare un po' di tempo a Central Park e... oddio quanto è bello. I grattacieli che scorgono oltre gli alberi gli danno un fascino unico.
    Le condizioni meteo sono eccellenti. 25-26 gradi e sole di giorno (si va in giro tranquillamente con pantaloni corti e maglietta) mentre di sera si scende a 18-19 gradi ed è meglio indossare pantaloni lunghi e felpa.

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    La mattinata l'ho spesa li, e ne è valsa la pena. Dopo di ché ho iniziato una delle tante lunghe passeggiate di questa vacanza (16 km a piedi solo in questo primo giorno). E raggiungo Times Square, che onestamente è più affascinante di notte.

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    La passeggiata per Manhattan prosegue tra le vie e i suoi incroci a 90 gradi e tra in grattacielo e l'altro. Maestosi. Impressionanti.
    New York è l'agglomerato metropolitano più popoloso dell'emisfero occidentale, e il suo cuore, Manhattan, è il distretto con la maggiore densità di popolazione. Una striscia lunga 13 km e larga soltanto 3 che ospita una decina di milioni di abitanti. Ovvio che l'area si sia sviluppata in altezza con i suoi iconici grattacieli. Arrivo al Grand Central terminal, la stazione centrale, altra icona cittadina che ancora conserva un aria da prima rivoluzione industriale.
    Arrivo sotto all'Empire State Building che, nonostante i suoi quasi 90 anni suonati, ha sempre un fascino unico e rimane una delle torri più alte della città. Entriamo or nel pomeriggio? Ho un ingresso gratuito grazie alla C3 (http://it.citypass.com/new-york-c3) che ho acquistato da casa con largo anticipo e che con 66 dollari mi da accesso a 3 a mia scelta tra quasi tutte le attrazioni cittadine. Decido di aspettare e tornarci in notturna la sera.
    Proseguo fino alla Lower Manhattan e al Brooklyn Bridge. Altra icona cittadina. Oltre un secolo di età ma un "sempre-verde". Pochi metri sopra al livello della strada per i veicoli, c'è la passerella pedonale in legno e percorrere i suoi 1.800 metri di lunghezza due volte (andata e ritorno) è un esperienza che va oltre il piacevole.

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    Il ponte si erge sopra all'East River e collega Manhattan e il quartiere di Brooklyn a Long Island.
    In fondo alla foto qua sotto vedete Governors Island all'imboccatura tra East River e New York Upper Bay.

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    Al ritorno dal ponte vediamo la Lower Manhattan al tramonto.

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    Tempo di andare in Hotel per una doccia e si ritorna all'Empire State Building, di notte. Si sale con l'ascensore fino all'86esimo piano e... niente, vi lascio alle immagini.

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    La luna rossa sopra al Queensboro Bridge.

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    GIORNO 2 - LUNEDI 11 SETTEMBRE 2017
    Si, lo so. 11 settembre a New York. Neppure ci avevo pensato quando avevo prenotato la vacanza.
    Ho cominciato con una passeggiata nell'area del Rockefeller Center, per poi salire appunto sul Top of The Rock dello stesso. Avevo acquistato i biglietti online sul sito. Con una 50ina di dollari avevo accesso alla cima del grattacielo due volte nello stesso giorno. Uno di giorno e uno in notturna.
    Dal terrazzo al 70esimo piano si può ammirare la Lower Manhattan da una parte, e Central Park dall'altra.

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    Pranzo e si al molo Pier 83, sul lato ovest di Manhattan per fari a mini-crociera da 2 ore nella baia. E' stata forse l'esperienza che più mi è piaciuta nel tour new-yorkese, grazie anche a una meravigliosa giornata soleggiata.
    Si inizia nel fiume Hudson verso sud, si passa di fronte a Ellis Island e a Liberty Island e si percorre la Upper Bay fino quasi al Verrazzano-Narrows Bridge. Quindi si vira a nord ripercorrendo la baia, Governors Island, si passa sotto al ponte di Brooklyn e si torna al molo di partenza.
    Meraviglioso.

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    Conclusione, come già anticipato, con il ritorno sul Top of The Rock al Rockefeller Center in notturna, verso le 22. E che dire, la grande mela di notte ha sempre il suo perché.

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    GIORNO 3 - MARTEDI 12 SETTEMBRE 2017

    In mattinata ho deciso di voler respirare un po' d'aria marittima (anzi oceanica), cosa che faccio molto raramente. Quindi ho preso la metropolitana in direzione Sud-Est per oltre un ora fino al capolinea. Coney Island, la località balneare. Non metto foto per risparmiare spazio e perché non mi ha impressionato particolarmente, pur non essendomi dispiaciuta. Dico solo che c'è una vasta passerella in legno che funge da lungomare e delle vecchie giostre (ruota panoramica e montagne russe) secondo me in disuso ma che le danno un aria un po' tetra.
    Torno in centro per metà pomeriggio, appena in tempo per uno degli appuntamenti clou: la Freedom Tower (One World Trade Center). Nuova di zecca, ha solo 4 anni, e con i suoi 550 metri è la quinta torre più alta del mondo.

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    Si salta la lunga coda grazie al biglietto acquistato online com mesi di anticipo e si sale fino a quasi in cima con l'ascensore e... beh fate voi.
    Nella prima foto potete vedere la Upper Bay con in mezzo Governors Island. Verso l'orizzonte il ponte di Vernazzano, oltre il quale c'è la Lower Bay e quindi l'oceano atlantico.

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    La sera l'ho passate semplicemente passeggiando in relax per Central Park in notturna.

    GIORNO 4 - MERCOLEDI 13 SETTEMBRE 2017

    Ultimo giorno new-yorkese. Ho "speso" l'ultimo pass disponibile con la C3 per fare la mini-crociera su Statue Island (con tanto di Statua della libertà) ed Ellis Island (con tanto di museo sulla storia dell'immigrazione). Sinceramente, l'attrazione che meno mi ha entusiasmato di questi quattro giorni, ma un giro valeva la pena farlo.
    Un po' di tempo speso nella Lower Manhattan e nella zona di Wall Street.

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    Nel tardo pomeriggio, dopo 3 giorni e mezzo di condizioni meteo meravigliose (25-26 gradi soleggiati di giorno e 18 gradi la sera) è arrivata una leggera ma fastidiosa pioggia di qualche ora per la quale non ero preparato. Torno in hotel e verso sera il meteo è nuovamente migliorato. Ultima passeggiata serale a Manhattan a caccia di souvenir quindi preparazione per il decollo verso San Francisco la mattina successiva.

    Prossimamente la seconda parte del racconto.

    LINK PARTE 2

    Edited by Teo_86 - 7/10/2017, 21:08
  9. .
    Buon anno ;)
  10. .
    CITAZIONE (TrattaMan @ 4/11/2016, 20:47) 
    Chi è? Te la sei fatta?

    Seh, magari. Era una valletta del bellagio
  11. .
    CITAZIONE (Piccola flò @ 4/11/2016, 00:51) 
    CITAZIONE (Teo_86 @ 4/11/2016, 00:50) 
    No, io sono la ragazza nella foto

    Preferisco il ragazzo :asd:

    :asd: :asd: :asd: :asd: :asd:
  12. .
    CITAZIONE (guglielmohotel @ 4/11/2016, 00:25) 
    CITAZIONE (Teo_86 @ 3/11/2016, 21:39) 
    Mi ero dimenticato di aggiungere le ultime 2 foto :asd:



    I miei personali souvenir


    Ma che sei te? Mazzateo quanto sei brutto :):

    No, io sono la ragazza nella foto
  13. .
    CITAZIONE (Proff Termidor @ 28/10/2016, 12:25) 
    mi sa che io e nozomi siamo qli unici che nel forum guardiamo the walking dead....
    e' stata in assoluto la puntata piu' violenta e truculenta della serie.

    Non gli unici :asd:
  14. .
    Non è come avere una macchina fotografica professionale, ma instagram ha sempre il suo perchè

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  15. .
    Mi ero dimenticato di aggiungere le ultime 2 foto :asd:



    I miei personali souvenir

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