Ciao Silvia Forum

Posts written by alabriola

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    Giusto. Buongiorno!!!

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    CITAZIONE (Proff Termidor @ 10/11/2010, 12:48) 
    approvo :pk:

    a proposito, il valpolicella in ripasso o il bardolino sono i vini che preferisco assieme al sempreverde nero d'avola!

    Il nero d'avola ha una lavorazione compleassa... una fermentazione delicata... abbastanza facile da sbagliare... lo adoro, ma non lo prendo quasi mai perchè è difficile trovarlo buono... se ti riesce di mettere le mani su di una bottiglia di Regaleali comprala e quando vuoi berla aprila mezz'ora prima e versala nel decanter o in una brocca... poi dimmi se non è un altro pianeta rispetto altri nero d'avola :pk:
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    Fanciulli... questa sera non sono stato molto di compagnia sorry :mava:

    Mi ritiro in buon ordine nella mia stanza :P


    Sogni d'oro e d'argento pargoli.
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    Sognatori di tutto il mondo unitevi.

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    CITAZIONE (00mya00 @ 11/11/2010, 15:45) 
    Ala, mi fai venire in mente un'episodio di quand'ero piccina e mia sorella (che ha sei anni più di me) tentava di insegnarmi a risolvere i rebus.

    "Combina le lettere con i disegni", mi disse lei.

    Io ero davvero un microbo e invece di risolvere "Amici PITtori" esordii con un glorioso:

    "Agatti PITmucche"

    Io ti immagino mentre tua sorella cerca di spiegarti l'errore, lasciar trapelare un mezzo sorriso di soddisfazione: "Non è un errore ingenua... è solo l'inizio!" :hahah: :hahah: :hahah:

    Inarcando ad angolo un sopracciglio, ovviamennte :P:
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    Registriamo un valore importante, prossimo alla saturazione del Bar del Forum, d'ironia demenziale... pronti a intervenire appena raggiunto il livello "Il contrario di Genitori è Tontemucche" :sti:
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    Oltre 5000 euro al mese gli importi discrezionali del direttore del Tg1 presentati ieri nel bilancio dell’azienda.
    La Corte dei Conti, ora, potrebbe indagare.



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    Il nuovo terrore di Augusto Minzolini si potrebbe chiamare Luciano Calamaro, “consigliere della Corte dei Conti, preposto dalla Corte stessa al controllo del bilancio dell’azienda, che pare sia arrivato a 500 milioni di passivo”, scriveva il minzolini sfondoBlu adnk 400x300 Minzolini e quei 60mila euro spesi con la carta di credito della RaiGiornale. Azienda, che, ovviamente, è la Rai Tv. Immersa nel rosso, tanto che il direttore generale, Mauro Masi, ha di recente giustificato il suo serrato boicottaggio nei confronti del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano, Vieni Via con Me, proprio con argomenti di bilancio: “Non possiamo pagare gli ospiti, siamo in rosso“.

    SPESE PAZZE –
    Vero: ma a qualcuno non importa. Appunto, ad Augusto Minzolini che, secondo quanto riporta il Secolo XIX di oggi, il giornale di Genova (quindi con occhio proverbialmente attento rispetto allo spendi e spandi), poi rilanciato anche sul web, avrebbe speso dieci volte la sua dotazione di rappresentanza che, per prassi consolidata, in Rai ammonta a non più di 500 euro al mese, usabili per pagare “pranzi e cene o fare dei regali a ospiti, fonti o autorità istituzionali”. Una dotazione che, in linea di massima, finora è sempre stata rispettata. Tranne da Augusto Minzolini che, in bilancio, ha presentato un conto dieci volte superiore, appunto, 5000 euro complessivi: “Sessantaseimila euro in un anno, 5.500 euro al mese:più o meno cinque volte la paga mensile di un operaio metalmeccanico”, scrivono da Genova, dando anche conto del visibile imbarazzo dei consiglieri d’amministrazione indicati dalla maggioranza, costretti a difendere il direttore del Tg1 anche su un terreno che speravano di non dover toccare mai. “Fino a ora”, ricordano i giornalisti del Secolo, i consiglieri di centrodestra “hanno sempre difeso a spada tratta l’ex notista politico della Stampa, voluto direttamente da Palazzo Chigi alla guida delTg1. Minzolini ha subito in dodici mesi attacchi quotidiani di «faziosità» da parte del centrosinistra e dal cda si era sempre alzato il muro”.

    CORTE DEI CONTI –
    Tuttavia, oggi non dipende solo da loro: ma appunto, da un magistrato della Repubblica, Luciano Calamaro. Il cda della Rai è infatti da un po’ di tempo sorvegliato speciale da parte della magistratura contabile italiana, che si è convinta “a mettere il naso nelle riunioni del cda, come consente la legge”. D’altronde la Rai è un’azienda pubblica, e come tutte le imprese di Stato deve puntualmente rendere conto agli organi di controllo contabili. E nella seduta del cda di ieri, Calamaro ha avuto di che scrivere: “Ieri si è puntualmente presentato alla seduta. Ha ascoltato con pazienza il rendiconto, avrebbe annotato lo stupore dei consiglieri di amministrazione alla lettura del “conto” a carico della carta di credito di Minzolini, e avrebbe immediatamente chiesto gli atti della pratica al direttore generale Mauro Masi. Toccherà adesso a Calamaro accertare se Minzolini ha speso correttamente o meno il denaro prelevato con la carta di credito. Starà a lui decidere insomma se sollevare ufficialmente il caso in Corte dei conti. In Rai, invece, il caso è già esploso perché ieri, a Viale Mazzini, non si parlava altro che di questo”: grane in arrivo, dunque, al cavallino rampante.

    TUTTO FALSO, CDA ROSSO E COMUNISTA –
    Il direttore del Tg ammiraglio, per parte sua, sentito dai giornalisti genovesi, nega e smentisce tutto: scusi direttore, gli chiedono, lei ha mica speso 66mila euro in un anno? “Non lo so.Non sono io che tengo i conti, non posso certo pensare anche a questo. Ma certamente tutto quello che ho speso ha una sua giustificazione. Ogni euro è motivabile”, risponde in tarda serata il direttorissimo al cronista che lo contatta. In ogni caso “se spendo più degli altri direttori”, protesta Minzolini, “è perché sono in giro dalla mattina alla sera, lavoro 24 ore su 24, come sempre, e mi muovo di più. Questa è la solita storia che si sono inventati i consiglieri di opposizione.Visto che non possono attaccarmi sui dati d’ascolto, cercano pretesti assurdi. Ma questa volta siamo nel ridicolo. In fondo,quanto ha detto che avrei speso? Se lo dividiamo per 12mesi…”. Fanno oltre cinquemila euro, direttore: “Gli sprechi sono altri. Quando sono arrivato al Tg1 ho trovato un macchinario che costava 100 mila euro l’anno di affitto. Mai usato. L’ho fatto togliere. Sono perfettamente dentro il budget,sto attento alle spese. Ma quelli vogliono attaccarmi e allora tirano fuori di tutto”. Probabilmente Minzolini, contattato in tarda sera e quindi comprensibilmente affaticato, ha un po’ confuso le polemiche dell’opposizione in cda con il bilancio ufficiale dell’azienda, presentato ieri, in cui sono scritte per dovere di legge, e nero su bianco, le sue note spese; inoltre, sui suoi dati d’ascolto, stando agli ultimi dati usciti, è poco aggiornato: il suo tg non fa che perdere punti. Ma di certo, se Minzolini si difenderà in questo modo davanti alla Corte dei Conti, i magistrati non esiteranno a dargli ragione.
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    Amici del Forum, vi propongo un gioco: cerchiamo articoli a riguardo e relazioniamo lo stato di salute dell'Ateneo più vicino a noi postandolo in questa discussione. Avremo la fotografia esatta dello stato di salute dell'Università Italiana... e quindi di una fetta più che importante della società Italiana.
    Ovviamente comincio io:



    di Martina Miliani
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    Le proteste dei ricercatori contro i tagli ai fondi dell’Università e contro il Ddl Gelmini, ancora in discussione, non hanno impedito all’ateneo palermitano di partire. Una partenza un po’ goffa però, che ha solo ritardato il peggio. Se le proteste non si fermeranno, con l’arrivo del secondo semestre potrebbero infatti non bastare le misure adottate dal senato accademico di Palermo.
    Per l’otto novembre il senato aveva fissato il termine ultimo per l’inizio delle lezioni, consentendo alle facoltà di aggirare l’ostacolo degli insegnamenti lasciati vacanti dai ricercatori, con qualche accorgimento. La possibilità di stipulare contratti di insegnamento a personale esterno per un tetto massimo del 20%, la riassunzione dei docenti in pensione, anche over 75, lo spostamento degli insegnamenti lasciati scoperti dal primo al secondo semestre e le cosiddette “mutuazioni”, l’accorpamento di classi, che in qualche caso, portano a sforare il numero di presenze a lezione consentito per legge.

    E’ a Lettere che la situazione è più critica. Dopo una nota in cui il rettore sollecitava l’inizio dell’anno accademico, la data di partenza è stata infine fissata entro il 15 novembre. Ma qui gli “indisponibili” sono 71 su 189, e ieri pomeriggio, al consiglio di facoltà, è stato solamente ipotizzato un probabile inizio per il 10 novembre. “È buona volontà, niente di più. Ma non ci sono i tempi tecnici”, afferma Marco Antonio Pirrone, ricercatore a Lettere, dove i bandi di insegnamento non sono ancora partiti. “Sì e no – continua – parte il 30 % del totale dei corsi tra il primo e il secondo semestre”. Secondo il ricercatore, infatti, ad attivarsi sarebbero soltanto 2-3 insegnamenti per ogni corso di laurea. “Oggi (ieri ndr) si è prodotta una delibera in cui sottolineamo che gli insegnanti non possono prendersi la responsabilità di garantire la validità giuridica dei corsi di laurea. Sarà il rettore, il senato, il ministro a stabilire se e con quali mezzi si potrà garantire”.

    A Medicina, dove gli ultimi bandi per corprire gli insegnamenti scadevano venerdì scorso, si partirà solo giovedì, come pure ad Odontoiatria, mentre per il 15 novembre è fissato l’inizio delle lezioni ad Infermieristica, con una percentuale totale di corsi ancora non attivi che dovrebbe oscillare tra le 10 e le 15 unità.

    A Ingnegneria si dovevano gantire tra l’80 e il 90 per cento delle lezioni per questo primo semestre. “Al corso di laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e per il Territorio, hanno mandato tutti i ragazzi a casa, perchè c’erano zero insegnamenti attivi”, racconta Antonio Caramazza, rappresentante degli studenti al consiglio di amministrazione. Se la protesta dei 70 ricercatori andrà ad oltranza, la percentuale di corsi garantiti si abbasserà ad un 60 per cento per la triennale e solo 1 corso su 2 potrà attivarsi alla magistrale. Risultato: nessun laureato per quest’anno. “Naturalmente il nostro auspicio è che non si arrivi a questo, sperando che tutto ciò spinga il Governo e il Parlamento a cambiare atteggiamento”, dice Enrico Napoli, ricercatore in Ingegneria.

    L’anno accademico, con poche difficoltà, è già partito dal 15 ottobre a Economia e dalla scorsa settimana a Scienze Politiche. Nella prima, data l’”indisponibilità” di metà dei ricercatori, “i problemi – spiega Calogero Massimo Cammalleri, professore associato di Diritto del lavoro – si inizieranno ad avere con il secondo e il terzo ciclo, in cui alcuni corsi probabilmente non partiranno”; a Scienze Politiche i due terzi dei ricercatori hanno aderito alle proteste, che nel secondo semestre potrebbero decretare lo stop di circa la metà degli insegnamenti.

    A Scienze della Formazione sono 100 le adesioni alle proteste tra ricercatori, professori associati e ordinari sui 146 membri del personale docente a disposizione.

    Ad Architettura sono 37 su 48 i ricercatori che si sono rifiutati di ricoprire incarichi aggiuntivi, che però non hanno inciso sull’inizo delle lezioni.
    Per la facoltà di Agraria il caso ha voluto che la maggior parte degli insegnamenti scoperti fossero programmati per il secondo semestre. “Per questa prima fase solo sei insegnamenti sono ancora rimasti in sospeso” rassicura la ricercatrice Gabriella Lo Verde. Ma l’”indispobilità” di 39 ricercatori su 42, potrebbe complicare le cose nella seconda parte dell’anno, dove ancora risultano scoperti più di 50 tra moduli e insegnamenti.

    E se Fisica e Matematica si sono avviati senza difficoltà, Informatica ha ancora un paio di materie scoperte, mentre per gli altri corsi la situazione non è era ancora chiara fino a qualche giorno fa. “A Biologia – ha aggiunto Antonio Caramazza – per il primo anno non sono ancora attivi i corsi di Matematica e Chimica, mentre per il secondo anno ancora è vuota la cattedra di chimico-fisica. Anche per gli altri corsi di laurea di Scienze, però, sarebbero previsti questi insegnamenti. Ma i bandi per assegnarli – conclude – sono ancora deserti”.

    Diversa è invece la situazione a Giurisprudenza. Partite il 15 ottobre, le lezioni si stanno svolgendo con regolarità. Il professore Fulvio Vassallo Paleologo spiega che “I problemi arriveranno per l’anno accademico 2011/2012 quando in facoltà si toccherà il picco dei pensionamenti”. Per adesso gli ostacoli sono altri. Giurisprudenza quest’anno conta 2270 iscritti. “Questo – afferma il professor Paleologo – è dato dalle buone prospettive occupazionali e dalla sicurezza che qui i corsi sarebbero partiti. Ma si arriva anche a 600 presenze per cattedra”.
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    OPS


    Una madre di cinque figli: “Ho chiesto aiuto a Silvio, a me ha detto no”



    E’ una storia sintomatica di come vanno le cose in Italia, la racconta Paola Zanca sul Fatto: Agnese Dinarello, 49 anni, madre di cinque figli, non ce l’ha fatta più quando ha visto l’onorevole Maurizio Lupi ad Annozero che diceva che il premier si occupava individualmente dei casi di persone in difficoltà. Lei deve essere stata sfortunata, perché non le è andata così:

    “Pur comprendendo la Sua difficile situazione, debbo comunicarLe – scrive l’onorevole Valentino Valentini a nome di Berlusconi – che il presidente del Consiglio non può farsi carico dei casi individuali, anche se degni di considerazione. Quotidianamente pervengono all’On. Berlusconi numerose domande di aiuto volte a sensibilizzare un atto di personale generosità: comprenderà quanto sia difficile, al di là di ogni buon intendimento, poterle accogliere. La Presidenza del Consiglio, d’altra parte, non dispone di fondi da erogare in favore dei singoli cittadini in difficoltà. Le auguro – conclude – di superare presto le difficoltà del momento”.

    Agnese, scrive il Fatto, ha 49 anni e cinque figli. La più piccola ha undici anni, la più grande ventidue. Si è separata dal marito nel 2004. Da allora le ha provate tutte: il Comune, i servizi sociali, la Caritas. Ma il suo reddito da maestra elementare (22 mila euro annui) è già troppo alto per le griglie del nostro welfare. Alla social card non ha avuto diritto. Il bonus famiglia lo ha ottenuto l’anno scorso, “ma quest’anno non esiste più”. Il suo ex non le paga gli alimenti. Ha già fatto una prima denuncia, “potrei farne un’altra, ma tanto è come sbattere la testa al muro”. È una donna che non si arrende facilmente: “Provo a chiedere anche a chi non conosco”. Per questo è arrivata fino a Palazzo Chigi: “Ho pensato che potevo rivolgermi a chi dovrebbe essere un nostro punto di riferimento, soprattutto perché lui si è sempre presentato come un paladino della famiglia”.
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    CITAZIONE (00mya00 @ 11/11/2010, 09:59) 
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    Una delle migliori strisce :)

    True. :wuik:




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    CITAZIONE (DJ_Teo22 @ 11/11/2010, 11:33) 
    :ciao:

    :ciao:
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    CITAZIONE (fan000 @ 11/11/2010, 11:01) 
    che scandalo.
    aumentare a dismisura le tasse universitarie per sanare i bilanci, far mangiare politici e la regina.
    tagliano i fondi pubblici però voglio distruggere i redditi delle famiglie.
    ormai i politici pensano che la gente campi di aria o abbia le rendite.

    Tesoro mio Lauretta... l'Italia non è mai stata cacciata dall'Europa perchè facesse da testa di ponte su cercte politiche.

    Studenti in piazza a Londra, scontri


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    L'Inghilterra si sta svegliando? Gli studenti, quantomeno, sembrano aver deciso che la misura è colma. Ieri in piazza a Londra sono scesi a decine di migliaia (cinquantamila, dicono le fonti di stampa), per protestare contro i tagli al welfare annunciati dal governo di David Cameron; è stata assalita la sede del partito conservatore che è stata brevemente occupata e ne sono quindi seguiti scontri con la polizia. Gli studenti sono saliti sul tetto dell'edificio, da dove hanno lanciato oggetti contro gli agenti. Ci sarebbero anche alcuni feriti, mentre i tories sostengono che la loro sede è stata danneggiata. I dirigenti della Nsu, il "sindacato studentesco" si sono dissociati dagli episodi più violenti, ma è chiaro che la maggior parte degli studenti invece li condivide.

    Guarda i Video


    Era dai tempi di Margareth Thatcher e del suo violento corpo a corpo con i minatori e con i vigili del fuoco - per citare solo le due categorie che a quel tempo diedero vita alle lotte più dure - che la protesta sociale non raggiungeva punte così forti.
    Non c'è da meravigliarsi, d'altra parte: nel tremendo piano di selvaggia "austerità" annunciato da Cameron solo pochi giorni fa, l'università è una delle istituzioni che subisce i peggiori colpi, con un drastico taglio del sussidio statale agli studenti e di conseguenza un pesante aumento dei costi che questi devono sostenere per frequentare. L'ordine di grandezza dei tagli è del cinquanta per cento. Era facile pensare che la cosa non sarebbe passata senza reazioni. Con la dura protesta odierna, gli studenti comunque indicano una via anche ai sindacati, che finora hanno reagito al piano di Cameron con proteste verbali e con l'annuncio di future manifestazioni e scioperi che si svolgeranno in dicembre.

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    Ma dare un'occhiata al forum prima di postare?
    Questa notizia era stata già data in Politica.
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    CITAZIONE (00mya00 @ 11/11/2010, 11:07) 
    Rob :kis:

    Sonietta!!! :baci:

    CITAZIONE (Federico980 @ 11/11/2010, 11:14) 
    Il caffè col terrone! :hahah: :mava:

    Caffè e terroncino :hahah: :hahah: :hahah:
    CITAZIONE (fan000 @ 11/11/2010, 11:18) 
    buongiorno e grazie per il caffè :D

    ma il mezzo uomo che fine ha fatto?

    gente io vo via, torno a casa.
    ci sentiamo più tardi :ciao: :kis:

    A dopo :ciao:
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    Mi vien da piangere... è la prima volta che nessuna Università Italiana figuri tra le migliori 200... e temo che non sarà l'ultima :o:
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    Buondì!!
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    Richiamino di caffè di mezza mattinata ^_^
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    ;)
2452 replies since 5/10/2009
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