Metodo Stamina

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  1. CiaoSilvia
     
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    Burattinaia

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    I parenti dei malati di Stamina
    accusano i mezzi di informazione
    Giornalisti nel mirino durante la conferenza
    stampa dei familiari dei pazienti


    La conferenza stampa dei familiari dei pazienti curati con il metodo StaminaLa conferenza stampa dei familiari dei pazienti curati con il metodo StaminaMedia nel mirino durante la conferenza stampa a Roma dei familiari e dei pazienti in cura con il metodo Stamina. I giornalisti sono stati accusati di essere scorretti nel riportare le notizie false. . «Troppa disinformazione soprattutto negli ultimi giorni» è stato detto.

    GUARINIELLO INDAGHI - «Poiché siamo sicuri di essere dalla parte della verità, inizieremo le querele nei confronti dei giornalisti che scrivono cose false». È l’avvertimento che ha fatto Felice Massaro, uno degli organizzatori della conferenza stampa a Roma in difesa del metodo Stamina. Ai giornalisti presenti qualcuno ha più volte gridato «Assassini» e «Vergogna». Massaro, che è anche nonno di Federico, uno dei piccoli pazienti in cura a Brescia, ha anche chiesto pubblicamente che la Procura di Torino, e in particolare il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, «indaghi anche sulla diffusione dei dati delle cartelle cliniche degli Spedali Civili di Brescia».

    ANDOLINA: «DISEGNO CRIMINALE» - Nel frattempo, non nell’ambito della conferenza stampa, Marino Andolina vicepresidente di Stamina Foundation si è schierato sulla stessa linea, dichiarando all’agenzia Ansa: «Chi ha detto che non c’è nessun risultato merita di andare sotto processo per interferenza di attività salva vita». «Almeno una procura sta già indagando, e non è quella di Torino», ha aggiunto. «È un problema di criminalità organizzata, un gruppo di persone a livello molto alto ha deciso di consigliare così la ministra».Ha continuato Andolina «esiste un complotto mirante a negare anche l’evidenza pur di bloccare sia le terapie compassionevoli a Brescia che la sperimentazione votata dal Parlamento».

    «NESSUNO CI HA CHIAMATO» -Il papà di Celeste ha precisato «Tre giornalisti che conosco bene mi hanno detto che hanno riportato quello che hanno detto a proposito di quanto è stato scritto da altri sulle cartelle clinici. Ma non si fa così. Perché non mi hanno chiamato? I certificati di miglioramento ci sono e sono stati rilasciati, fra l’altro, dagli Spedali Civili di Brescia» . «Io ho portato in ospedale mia figlia distesa in una carrozzina- ha proseguito il papà di Celeste- e l’ho riportata fuori in posizione seduta e sta seduta anche per diverse ore. Invito tutti a venire a vedere i documenti».

    I GENITORI - II genitori dei piccoli pazienti affetti da malattie neurodegenerative ai quali è stato somministrato il cosiddetto metodo Stamina hanno mostrato ai giornalisti, convocati all’hotel Nazionale a Roma, video e documenti dai quali sembrano emergere dei miglioramenti. In particolare é stato mostrato anche un video di Celeste in cui viene mostrata la piccola che ruota su se stessa. Un movimento che, secondo il neurologo Marcello Villanova che ha partecipato alla conferenza stampa, «non può fare nessun soggetto colpito da questa malattia». Mostrato anche un video del piccolo Sebastian, in cui si vede il piccolo in grado di mantenere la testa ferma e di muovere, seppur leggermente, la gamba destra. In un video girato prima che venissero effettuate le infusioni messe a punto da Stamina, lo stesso Sebastian non è in grado di mantenere la testa ferma e di muovere le gambe in nessun modo.

    IGNORATO DAI MEDICI «Ho scritto e parlato con medici di tutto il mondo per capire cosa potevo fare per mia figlia. Non ho avuto risposte da molti italiani. Quando ho scritto a Vannoni, mi ha risposto in 24 ore». Lo ha raccontato Giuseppe Cammiolo, papà della piccola Smeralda, gravemente disabile per un’asfissia alla nascita, oggi legata a un respiratore, in cura con il metodo Stamina. Cammiolo ha mostrato le carte dei miglioramenti della bambina. «Non avrò mai la presunzione di dire che è stato il metodo a far migliorare mia figlia, ma posso dire che è l’unica cura che ha fatto», dice il papà della bimba. «Quando ho scritto agli esperti all’estero sono stato ascoltato. Il professor Angelo Vescovi, invece, in questi anni non ha mai trovato il tempo di rispondere a un padre italiano che chiedeva aiuto». Durante la conferenza stampa è stato mostrato anche un documento, rilasciato dall’ospedale pubblico Garibaldi di Catania. Il certificato riguarda la piccola Smeralda e riscontra un miglioramento in seguito alle infusioni di Stamina.

    VILLANOVA - Marcello Villanova che lavora presso l’ospedale Nigrisoli di Bologna ha detto. «Quello che chiediamo è che si apra un dialogo sul metodo Stamina che non può essere in nessun modo paragonato al caso Di Bella. Io non lavoro per Stamina ma sono favorevole a un approfondimento di questo metodo perché nessuno può dire di avere la verità». «Nessuno ha visitato i bambini - ha aggiunto - né verificato le loro condizioni, tanto più quando è stato lanciato il sospetto che ci fossero rischi di infezioni nelle cellule. Logica avrebbe voluto che si facessero verifiche sui bambini che avevano corso questi rischi. Ma nessuno se n’è occupato». «Per dare un giudizio sull’efficacia del metodo Stamina occorre anche esaminare i video dei piccoli pazienti che si sono sottoposti a questo trattamento» ha precisato Villanova durante la conferenza stampa. «Tutti si sono rifiutati di andare a guardare questi bambini - ha affermato il medico - non ci si può limitare all’esame delle cartelle cliniche. Oggi i video possono veramente dimostrare un miglioramento e quindi sono diventati fondamentali».

    YAMANAKA E NATURE - «Fra l’altro» è stato detto durante la conferenza stampa. «I giornali hanno dato molto spazio alle affermazioni del premio Nobel Yamanaka contro Stamina, ma non hanno dato molto spazio alle affermazioni delle affermazioni dell’ultimo premio Nobel per la medicina che ha lanciato accuse molto pesanti alle principali riviste scientifiche, fra cui Nature, bollandole di condizionamenti»

    «I RICERCATORI NON HANNO DIRITTO DI CONOSCERE IL PROCEDIMENTO» - «Quando si dice che Vannoni non dà il protocollo è perché i giornalisti non sanno di che cosa parlano» ha sottolineato Felice Massaro. «Il protocollo non è altro che l’insieme delle fasi che si seguono per arrivare al prodotto cellulare. Bisogna poi saper che cosa c’è nel prodotto che si è realizzato e questo si può sapere con la caratterizzazione , I ricercatori hanno diritto di sapere che cosa si ottiene con la caratterizzazione ma non come si arriva alla caratterizzazione».
    Questa l’opinione di Massaro.

    A GIORNI NUOVA COMMISSIONE- «I membri della commissione che è stata bocciata dal Tar continuano a parlare nonostante il loro parere sia stato bocciato per conflitti di interesse» È stato affermato. Intanto sono stati individuati i nomi degli esperti che comporranno il nuovo comitato ministeriale che sarà chiamato a valutare il protocollo Stamina ai fini di una eventuale sperimentazione. Il nuovo provvedimento tiene conto del parere dell’Avvocatura dello Stato sull’ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso la nomina del primo comitato, giudicato non imparziale.
     
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