IT - STEPHEN KING

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    Sono arrivata a pagina 1000 di 1200.
    Amo King (quasi) qualsiasi cosa scriva; per cui è inutile che venga qui a farne l'esegesi.

    Quello che penso della intera produzione letteraria di King ma che in questo romanzo mi è saltato di più all'occhio è che "il Re" ha un'innata capacità di farci vivere gli anni di cui scrive.
    Al netto delle vicende orride di Pennywise....in questo libro King racconta un'epoca.
    La fine dei 50/60 vista con gli occhi di un gruppo di ragazzini ma analizzata anche attraverso i suoi occhi.

    Un libro che varrebbe la pena di essere letto anche epurato della sua componente horror.
     
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  2. Drakula976
     
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    Lo lessi molti molti anni fa, ma lo ricordo molto bene secondo me è un capolavoro.
    Ammetto di non essere un grande lettore di libri in generale e quindi non ho molti paragoni però lui è un grande a descrivere i personaggi, i loro atteggiamenti ,il carattere, il modo di pensare.Ti sembra di conoscerli da sempre.
     
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  3. Drakula976
     
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    Per esempio, in Pet Semetary il vecchio Jud con le sigarette puzzolenti
     
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    CITAZIONE (Drakula976 @ 6/6/2018, 22:25) 
    Per esempio, in Pet Semetary il vecchio Jud con le sigarette puzzolenti

    Pet Semetary non l'ho letto....ancora.
    Sto cercando di mettermi in pari con tutta la vasta produzione di King senza per questo diventare "mono-autoriale".

    Sempre del Re consiglio vivamente 22/11/63....avrei voluto non finisse mai!
     
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  5. Emi.
     
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    me cojoni...600 pagine per descrivere un particolare trascurabile.

    Il maestro Lovecraft supera di gran lunga il soporiferissimo King, o persino il folle Poe. Lovecraft, preferisco decisamente il suo cosmicismo sulfureo macabro e inquietante, agli sterili tomi dello yankee milionario. Le opere del Sommo sono impregnate di putrefazione fino al midollo, è questo che lo rende grande, al di sopra di qualsiasi altro scrittore di novelle dell orrore . Te lo consiglio Mistress,. Non lo consiglio a Drakulo, tanto non sarebbe in grado di coglier il simbolismo racchiuso nei suoi incubi, nemmeno per scherzo.


    the Great old One. Rolling Chaos Underground.
     
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  6. Drakula976
     
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    Già letto.
    I ratti sul muro li immagino ancora quando dormo fuori casa :brrr:
     
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    CITAZIONE (Emi. @ 9/6/2018, 22:04) 
    me cojoni...600 pagine per descrivere un particolare trascurabile.

    Il maestro Lovecraft supera di gran lunga il soporiferissimo King, o persino il folle Poe. Lovecraft, preferisco decisamente il suo cosmicismo sulfureo macabro e inquietante, agli sterili tomi dello yankee milionario. Le opere del Sommo sono impregnate di putrefazione fino al midollo, è questo che lo rende grande, al di sopra di qualsiasi altro scrittore di novelle dell orrore . Te lo consiglio Mistress,. Non lo consiglio a Drakulo, tanto non sarebbe in grado di coglier il simbolismo racchiuso nei suoi incubi, nemmeno per scherzo.


    the Great old One. Rolling Chaos Underground.

    Oh guarda chi si rivede!
    Al netto della tua (pessima) abitudine nel dover a tutti i costi demolire ciò che non raccoglie i tuoi consensi....apprezzo il consiglio.
    Di Lovecraft lessi, parecchi anni fa, "La casa stregata".
    Decisamente inquietante....più per il senso di "disagio" trasmesso che per le descrizioni vere e proprie.

    Non ho letto altro.
    Cosa mi consigli della sua vasta produzione?
     
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  8. Emi.
     
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    the Great Old One, questo era il mio suggerimento. Qualsiasi cosa collegata al mito di Cthulhu...Dagon, i topi nel muro citati da Drakula...il colore venuto dallo spazio. I critici letterari hanno suddiviso i suoi scritti in diverse categorie. I suoi racconti più recenti erano proprio dedicati al ciclo di Cthulhu e a mio avviso il Sommo è stato una grande fonte d'ispirazione per molti altri scrittori venuti dopo.In ogni caso esistono raccolte con le sue opere migliori.
     
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    Comunque l'ho finito....mi ha commosso. yesyesyesyesyesyes
     
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  10. Emi.
     
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    ahhh certo, IT alla fine è uno Stand by me con un pagliaccio malefico ficcato in mezzo alla storia giusto per tinteggiarla di horror. Se il libro è fedele al film i protagonisti sono pure ultrastereotipati.


    ora Mistress non ti resta che immergerti nell orrore vero.
     
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    CITAZIONE (Emi. @ 12/6/2018, 23:12) 
    ahhh certo, IT alla fine è uno Stand by me con un pagliaccio malefico ficcato in mezzo alla storia giusto per tinteggiarla di horror. Se il libro è fedele al film i protagonisti sono pure ultrastereotipati.


    ora Mistress non ti resta che immergerti nell orrore vero.

    Fammi capire....stai demolendo un libro senza nemmeno averlo letto?
     
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  12. Emi.
     
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    ho letto circa un quarto del libro e non ho più retto, il tedio mi stava uccidendo. Il racconto ricalca i tipici stilemi kinghiani, appesantiti da una ridondanza che a mio avviso va oltre l'umanamente sostenibile. Tu, Mistress, cosa ti aspetti da un racconto horror? che riesca a commuoverti o che ti trasmetta inquietudine e malessere?
     
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    CITAZIONE (Emi. @ 13/6/2018, 14:51) 
    ho letto circa un quarto del libro e non ho più retto, il tedio mi stava uccidendo. Il racconto ricalca i tipici stilemi kinghiani, appesantiti da una ridondanza che a mio avviso va oltre l'umanamente sostenibile. Tu, Mistress, cosa ti aspetti da un racconto horror? che riesca a commuoverti o che ti trasmetta inquietudine e malessere?

    Ho smesso di aspettarmi paura (nel senso più stretto del termine) dalla letteratura di King da molti anni ormai.
    Molti pensano a King e lo associano allo sguardo pazzo di Nicholson che gira con un'ascia.
    King è più sottile, molto più insinuante.

    La sua bravura risiede, per me, proprio nella capacità di mescolare sentimento, emozione, inquitudie e anche commozione.
    E, francamente, è ciò che cerco da una buona lettura.

    A far paura usando i soliti metodi sono bravi tutti.

    Ho premesso che IT sarebbe stato un grande libro anche senza la componente un po' più horror perchè parla di un'epoca.
    Tratteggia profodamente le caratteristiche di una città e della sua gente senza cadere nello scontato.

    Io evidentemente sono disumana perchè lo ho letto tutto con grande gusto senza annoiarmi per nemmeno un minuto.
    E, di conseguenza, non accetto critiche da chi ne ha letto un quarto e pensa di sapere tutto.

    Ciononostante....sicuramente leggerò qualcosa di Lovecaft senza farmi frenare dal voler comunque essere sempre "quello contro".

     
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  14. Emi.
     
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    tralascio le tue puerili e sterili provocazioni concentrandomi piuttosto su una tua affermazione che mi spinge a credere che tu abbia una scarsa conoscenza della letteratura horror, o quantomeno, se così non fosse, devi esser di sicuro sprovvista degli elementi necessari a produrre un'analisi critica che non scada nel superficiale. "A far paura usando i soliti metodi son capaci tutti" è appunto, una asserzione superficiale e ingenua.

    King fallisce dove Kafka, o il giá citato Sommo, hanno trionfato, nel saper trasporre le loro angosce esistenziali, le paure ancestrali insite nell'animo umano in un racconto.Negli scritti di Poe, di Kafka, del Sommo l'orrore è strisciante, la disperazione e il nichilismo sono palpabili. Non c'è via d'uscita, la speranza lascia spazio alla resa incondizionata. La valenza metaforica sull'esistenza umana, l'impotenza dell'umano di fronte ai Grandi Antichi evocati da Lovecraft, questi sono tratti caratteristici, comuni ai padri dell'orrore letterario, sconosciuti al mellifluo yankee.


    King, al loro cospetto diventa minuscolo. Un semplice artigiano di fiabe adolescenziali con velleità horror.
     
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    CITAZIONE (Emi. @ 13/6/2018, 16:28) 
    tralascio le tue puerili e sterili provocazioni concentrandomi piuttosto su una tua affermazione che mi spinge a credere che tu abbia una scarsa conoscenza della letteratura horror, o quantomeno, se così non fosse, devi esser di sicuro sprovvista degli elementi necessari a produrre un'analisi critica che non scada nel superficiale. "A far paura usando i soliti metodi son capaci tutti" è appunto, una asserzione superficiale e ingenua.

    King fallisce dove Kafka, o il giá citato Sommo, hanno trionfato, nel saper trasporre le loro angosce esistenziali, le paure ancestrali insite nell'animo umano in un racconto.Negli scritti di Poe, di Kafka, del Sommo l'orrore è strisciante, la disperazione e il nichilismo sono palpabili. Non c'è via d'uscita, la speranza lascia spazio alla resa incondizionata. La valenza metaforica sull'esistenza umana, l'impotenza dell'umano di fronte ai Grandi Antichi evocati da Lovecraft, questi sono tratti caratteristici, comuni ai padri dell'orrore letterario, sconosciuti al mellifluo yankee.


    King, al loro cospetto diventa minuscolo. Un semplice artigiano di fiabe adolescenziali con velleità horror.

    Come sempre tu leggi ed interpreti ciò che vuoi.
    Io ho parlato di King e di cosa ci trovi di piacevole nella sua scrittura, del fatto che mischi molti tipi di sentimenti differenti nei suoi libri.
    Non mi interessano sbudellamenti e squartamenti fine a se stessi.....il modo di far paura in cui sono capaci tutti.

    Che tu poi ci abbia voluto vedere una critica ai tuoi vate fa parte del tuo modus che, sinceramente, non cerco nemmeno più di contrastare.
    Tutto ciò che non piace a te è contro di te.

    Ho premesso parecchie righe sopra che ho letto solo un libro di Lovecraft, che lo ho trovato inquientante e che mi piacque per questo.
    Non ho mai fatto una classifica.
    Primo perchè non giudico un'autore leggendone solo un libro (ma, pare, c'è chi lo fa leggendone un quarto) e, secondariamente e forse ancora più importante, perchè ognuno ha dei gusti ben precisi che lo portano ad apprezzare qualcosa invece di altro.

    Tu hai questo vizio di merda di voler distruggere per affermare il tuo punto di vista....peccato che io continuerò, con grande piacere, a continuare a leggere il Re! :):
     
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