IT - STEPHEN KING

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    CITAZIONE (LaStrega @ 12/6/2018, 22:25) 
    Comunque l'ho finito....mi ha commosso. yesyesyesyesyesyes

    accidenti, avrei voluto esserti vicino per stenderti un fazzoletto, oppure offrirti la mia spalla robusta (magari dopo un po' dolori reumatici assicurati) :hh:
     
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    CITAZIONE (tonybi @ 13/6/2018, 16:48) 
    CITAZIONE (LaStrega @ 12/6/2018, 22:25) 
    Comunque l'ho finito....mi ha commosso. yesyesyesyesyesyes

    accidenti, avrei voluto esserti vicino per stenderti un fazzoletto, oppure offrirti la mia spalla robusta (magari dopo un po' dolori reumatici assicurati) :hh:

    Che maschio come si deve!
     
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  3. Emi.
     
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    CITAZIONE (LaStrega @ 13/6/2018, 16:43) 
    CITAZIONE (Emi. @ 13/6/2018, 16:28) 
    tralascio le tue puerili e sterili provocazioni concentrandomi piuttosto su una tua affermazione che mi spinge a credere che tu abbia una scarsa conoscenza della letteratura horror, o quantomeno, se così non fosse, devi esser di sicuro sprovvista degli elementi necessari a produrre un'analisi critica che non scada nel superficiale. "A far paura usando i soliti metodi son capaci tutti" è appunto, una asserzione superficiale e ingenua.

    King fallisce dove Kafka, o il giá citato Sommo, hanno trionfato, nel saper trasporre le loro angosce esistenziali, le paure ancestrali insite nell'animo umano in un racconto.Negli scritti di Poe, di Kafka, del Sommo l'orrore è strisciante, la disperazione e il nichilismo sono palpabili. Non c'è via d'uscita, la speranza lascia spazio alla resa incondizionata. La valenza metaforica sull'esistenza umana, l'impotenza dell'umano di fronte ai Grandi Antichi evocati da Lovecraft, questi sono tratti caratteristici, comuni ai padri dell'orrore letterario, sconosciuti al mellifluo yankee.


    King, al loro cospetto diventa minuscolo. Un semplice artigiano di fiabe adolescenziali con velleità horror.

    Come sempre tu leggi ed interpreti ciò che vuoi.
    Io ho parlato di King e di cosa ci trovi di piacevole nella sua scrittura, del fatto che mischi molti tipi di sentimenti differenti nei suoi libri.
    Non mi interessano sbudellamenti e squartamenti fine a se stessi.....il modo di far paura in cui sono capaci tutti.

    Che tu poi ci abbia voluto vedere una critica ai tuoi vate fa parte del tuo modus che, sinceramente, non cerco nemmeno più di contrastare.
    Tutto ciò che non piace a te è contro di te.

    Ho premesso parecchie righe sopra che ho letto solo un libro di Lovecraft, che lo ho trovato inquientante e che mi piacque per questo.
    Non ho mai fatto una classifica.
    Primo perchè non giudico un'autore leggendone solo un libro (ma, pare, c'è chi lo fa leggendone un quarto) e, secondariamente e forse ancora più importante, perchè ognuno ha dei gusti ben precisi che lo portano ad apprezzare qualcosa invece di altro.

    Tu hai questo vizio di merda di voler distruggere per affermare il tuo punto di vista....peccato che io continuerò, con grande piacere, a continuare a leggere il Re! :):

    sbudellamenti e squartamenti ne trovi assai ben pochi nella antica e più rinomata letteratura horror. Inoltre il primo libro di King lo lessi a dodici anni credo, un'estate passata in montagna. Era Carrie lo sguardo di Satana, ho ancora impressa l'immagine della copertina del libro, che non era il solito mattone di King. Quello è stato il primo di una lunga serie di suoi racconti che ho letto. Che abbia abbandonato it dopo qualche centinaio di pagine, per sfinimento, non implica che stia dando giudizi senza conoscere, anzi, significa l'esatto contrario. Puoi dipingere l'epoca in cui vivi, puoi criticare il mondo in cui vivi, senza riproporre ciclicamente clichés che eccedono pure in patetici sentimentalismi, soprattutto quando ti autoconferisci l'etichetta di romanziere dell'orrore.


    se alle mie affermazioni attribuisci la volontà di andar contro (a chi?) non so che farci, la mia critica ai polpettoni di King è onesta e disinteressata.
     
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17 replies since 6/6/2018, 13:58   507 views
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