Silvio Berlusconi, l’omelia recitata durante i funerali: il testo completo

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    Silvio Berlusconi, l’omelia recitata durante i funerali: il testo completo
    Le parole dell’Arcivescovo durante le esequie tributate a Silvio Berlusconi il 14 giugno 2023. Pubblichiamo il testo completo

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    Silvio Berlusconi, l’omelia recitata durante i funerali: il testo completo

    Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità

    1. Vivere.
    Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora.
    Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento.

    2. Amare ed essere amato.
    Amare e desiderare di essere amato. Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere solo una concessione, una accondiscendenza, una passione tempestosa e precaria. Amare e desiderare di essere amato per sempre e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande.
    Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi.
    Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento.

    3. Essere contento.
    Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia.
    Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento

    4. Cerco l’uomo.
    Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari.

    Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte.

    Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta.

    Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà.

    Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento.

    Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio.
     
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    Hanno distribuito i sacchetti per il vomito? :D
     
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    un Uomo che si è distinto dagli altri Uomini

    Silvio Berlusconi Politico-imprenditore

    Antonio Fausciana Manuale Edilizia

    Sempre di Uomini si tratta

    La Natura Umana è una selezione , c'è quello che riesce a fare di più e quello che non riesce a fare un cazzo

    Sempre di Uomini si tratta

    e alla fine si va tutti a dar via il culo senza distinzione

    Un Uomo che sapeva che c'era l'entrata e non più l'uscita ha concesso le ultime foto

    In un bar normale a mangiarsi un ghiacciolo insieme a persone normali come quando è partito

    l'Uomo

     
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    L’abbiamo vista tutti, e tutti ne siamo stati colpiti, comunque la si pensi. Parliamo di quella fotografia – la sua ultima foto in vita – che ritrae Silvio Berlusconi in un bar di Milano 2, venerdì 9 giugno, poco prima del ricovero al San Raffaele che si concluderà, il lunedì successivo, con la morte.

    Si è già molto discusso di questa immagine su vari piani: se fosse giusto diffonderla, di come l’uomo Berlusconi appaia, forse per la prima volta, nella fragilità, nella malattia, nella consapevolezza della fine. Del gesto finale di voler salutare la sua creatura, quella città inventata alle porte della metropoli. Del tornare bambini, da vecchi e prossimi alla fine, come simboleggia il desiderio di un ghiacciolo: hai avuto tutto, ma ora quel che conta è un ghiacciolo. E poi l’aver lasciato, proprio all’ultimo, cadere quella maschera, così determinante per tutto il suo percorso poggiato anzitutto sull’immagine vincente e seduttiva. E mille altre valutazioni, di segno opposto se la lettura è fatta da detrattori o ammiratori.

    Qui, laicamente, parliamo di fotografia, e per cercare uno spunto ulteriore non possiamo che evocare una parola pesante: immortalità. Il cortocircuito sta nel fatto che – com’è noto – Berlusconi ha sempre ammesso di aspirare, in qualche modo, all’immortalità; non solo e non tanto nel ricordo del suo operato e della sua figura, ma proprio quella fisica: voleva tentare, anche con l’aiuto della scienza medica, di arrivare a vivere 120 anni. Al di là del traguardo irraggiungibile, era comunque la dichiarazione di volersi opporre al decadimento e alla morte. Sappiamo com’è andata, ed è andata come ha deciso la natura, la nostra vera sovrana.
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 19/6/2023, 21:03) 
    L’abbiamo vista tutti, e tutti ne siamo stati colpiti, comunque la si pensi. Parliamo di quella fotografia – la sua ultima foto in vita – che ritrae Silvio Berlusconi in un bar di Milano 2, venerdì 9 giugno, poco prima del ricovero al San Raffaele che si concluderà, il lunedì successivo, con la morte.

    Si è già molto discusso di questa immagine su vari piani: se fosse giusto diffonderla, di come l’uomo Berlusconi appaia, forse per la prima volta, nella fragilità, nella malattia, nella consapevolezza della fine. Del gesto finale di voler salutare la sua creatura, quella città inventata alle porte della metropoli. Del tornare bambini, da vecchi e prossimi alla fine, come simboleggia il desiderio di un ghiacciolo: hai avuto tutto, ma ora quel che conta è un ghiacciolo. E poi l’aver lasciato, proprio all’ultimo, cadere quella maschera, così determinante per tutto il suo percorso poggiato anzitutto sull’immagine vincente e seduttiva. E mille altre valutazioni, di segno opposto se la lettura è fatta da detrattori o ammiratori.

    Qui, laicamente, parliamo di fotografia, e per cercare uno spunto ulteriore non possiamo che evocare una parola pesante: immortalità. Il cortocircuito sta nel fatto che – com’è noto – Berlusconi ha sempre ammesso di aspirare, in qualche modo, all’immortalità; non solo e non tanto nel ricordo del suo operato e della sua figura, ma proprio quella fisica: voleva tentare, anche con l’aiuto della scienza medica, di arrivare a vivere 120 anni. Al di là del traguardo irraggiungibile, era comunque la dichiarazione di volersi opporre al decadimento e alla morte. Sappiamo com’è andata, ed è andata come ha deciso la natura, la nostra vera sovrana.

    si 120 anni

    direi la persona meno indicata

    mio suocero ne ha quasi 97 ma se ne è sempre sbattuto i coglioni di tutto e dalla sua parte l'ignoranza e non capire un cazzo

    Berlusconi quello che era buono o cattivo per tanti non era di certo mongoloide

    per 2 anni hanno tenuto nascosto la sua Leucemia , penso che le sue intenzioni 120 risalgono forse a 4 anni fa

    in 2 anni l'hanno mandato avanti a bomboloni , un altro sarebbe morto prima

    cmq 86 ad arrivarci
     
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    diciamo che anche con tutti i mezzi di questo mondo, persino chi non ha limiti nell'avere il meglio del meglio nella prevenzione prima e cure poi, non è andato oltre di tanto la normale media di vita dei comuni cittadini che si affidano ai medici della mutua attendendo mesi e mesi per fare semplici esami

    il che non è molto incoraggiante sui reali progressi della medicina, dato che nei programmi di medicina in tv invece ci raccontano grandiosi progressi nelle cure di brutte malattie
     
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    CITAZIONE (CiaoSilvia @ 20/6/2023, 14:27) 
    diciamo che anche con tutti i mezzi di questo mondo, persino chi non ha limiti nell'avere il meglio del meglio nella prevenzione prima e cure poi, non è andato oltre di tanto la normale media di vita dei comuni cittadini che si affidano ai medici della mutua attendendo mesi e mesi per fare semplici esami

    il che non è molto incoraggiante sui reali progressi della medicina, dato che nei programmi di medicina in tv invece ci raccontano grandiosi progressi nelle cure di brutte malattie

    penso non ci sia il sistema

    su milioni e milioni di persone andare oltre i 100 penso sia una roba di culo

    cmq sia penso che conti pure l'ambiente dove si vive e come ci si alimenta , poi c'è la parte strutturale corporea e DNA , se sei di famiglia tumori è facile che ci finisci dentro

    per dire , il mio vicino tumore alla prostata e i dottori hanno consigliato pure al figlio che va per i 35 di fare controlli con l'avanzamento età

    e poi sinceramente conta pure la costanza , prendo l'esempio di mio Padre a 83 era stanco si sentiva solo essendo vedovo da tanti anni , tante donne ma non come la prima moglie , ad un certo punto si è lasciato andare e non si è più curato tutti i cazzi che aveva addosso , aveva il diabete ma lui sosteneva di non averlo

    una sera " po d ! ma se hai il libretto vuol dire che il diabete ce l'hai ! e qui i valori sono tutti fuori ! "" lui "" si ma sono bassi !""

    influenze invernali le portava avanti 3 mesi , infatti mio fratello Alex Drastico sostenne che cmq sia sarebbe morto con il Covid

    questione di costanza , penso pure che bisogna aver paura di morire , mio Suocero 96 un pauroso ha sempre viaggiato a bacchetta



    cmq i casi oltre i 110 li ho letti sempre non di certo a Milano
     
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    Lo ripeterò tutte le volte che verrà osannato e si andrà avanti con questa menata patetica:
    Quando morì il primo e il più elevato italiano, orgoglio italiano Enzo Ferrari, il cerimoniale fu in forma privata e volutamente fuori dai riflettori.
    Riflettori a cui era allergico, a differenza del compianto di cui sopra.

    Qua si vede il vero valore
     
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7 replies since 14/6/2023, 19:38   147 views
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