In ricordo del "Miracolo delle Rondini".

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    25 agosto 1835: la città di Chiavari è sotto l'incubo del "cholera morbus", una malattia in gran parte sconosciuta che mieteva vittime in tutta Europa. Anche qui si era da giorni notato un segno nefasto: la scomparsa dei volatili che per via dell'aria ammorbata portavano con sè il contagio ed erano i primi a morire.
    A Chiavari c'era allora un Arciprete santo: Antonio Maria Gianelli (poi vescovo di Bobbio).
    Il grande Santo organizzò una grande processione penitenziale fissata per le prime ore del mattino del 25 agosto, ma che dovette essere rinviata al pomeriggio a causa di un lulgo acquazzone.
    Il corte, cui presero parte 7000 persone (praticamente l'intera popolazione) durò tre ore, alla testa c'era il Santo che con corda al collo e corona di spine in capo, portava il Crocifisso Nero, una immagine sacra già ritenuta prodigiosa nei secoli precedenti.
    La conclusione si ebbe davanti al santuario della Madonna dell'Orto (oggi Cattedrale) dove il Santo pronunciò una allocuzione chiedendo alla Provvidenza la preservazione dal colera.
    A questo punto arrivò un volo di rondini che si posò sul platano davanti al quale era stato eretto il palco, e l'Arciprete esclamò: "La grazia è fatta!".
    E così fu, Chiavari venne preservata dal colera.
    SantAntonio-Maria-Gianelli
     
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