Acido ascorbico e cloruro di magnesio

Gli alimenti molto necessari alla nostra salute

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  1. genfranco
     
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    Ciao, prima di continuare con questo discorso ti voglio chiedere mille volte scusa perchè mi sento di fare, come si dice in gergo? "il rompipalle", maNON posso fare a meno di informarti quale danno può farTI UNA innoqua TAZZINA DI CAFFE' al giorno. Forse uno dei motivi per cui oggi sono come sono è proprio grazie per aver smesso di berlo fin dal 1992, anno in cui ho iniziato con l'integrazione di AA e di selenio. Avevo avuto la certezza che era la causa sicura del mio perenne mal di stomaco NON ho mai avuto informazione che il bere questo caffè poteva portarmi i danni di cui ora informo TE. Ho sempre solo sentito dire che se volevi svegliarti al mattino e tirarti su dovevi prendere "un caffè". Ora ti riporto sotto quanto questo sia SBAGLIATO. Ma come sempre questo CONSUMO (hai già trovato la parola CONSUMISMO? NOOO? eccoti il link, leggilo ti illustra molte cose comprensibilissime se bene spiegate:)


    https://digilander.libero.it/genfraglo/Volo.../consumismo.htm


    serve solo SEMPRE A QUALCUNO a cui darti la giusta informazione SECCA, e NON poco, perchè tocca il SUO guadagno MOLTISSIMO SIGNORILE. Eccoti il link per leggere l'riginale a colori.

    https://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/caffe.htm


    Da "L’ALIMENTAZIONE NATURALE" di Nico Valerio (Ed. Oscar Mondadori) - pp. 281-282:
    «Il caffé contiene un alcaloide del gruppo delle purine: la caffeina (da 60 a 250 mgr. per tazzina) e
    pertanto dovrebbe essere usato come un farmaco, non come una bevanda (la caffeina è imparentata
    con le droghe stupefacenti: nicotina, morfina e mescalina - ndr). Invece il suo consumo diffusissimo dà
    luogo anche a fenomeni di assuefazione e di tossicodipendenza notevoli. È utile, invece, come anche
    il tè, in casi di cefalea, mal di testa (solo se assunto come una medicina, perché il suo uso regolare, al
    contrario, provoca mal di testa - ndr) e ipotonia, e nei rari casi di scarsa acidità di stomaco...
    Come bevanda di ogni giorno è però da scartare decisamente, non solo per la tossicodipendenza da
    caffeina, ma per l’eccitazione cardiaca che arriva facilmente alla tachicardia, per i disturbi di
    circolazione (dato che è un vasocostrittore, molto pericoloso dunque per chi soffre di pressione alta -
    ndr), per il rischio reale di gastriti e ulcere gastriche.
    Poiché dopo i primi minuti di eccitazione si genera una depressione, il consumatore abituale di caffé è
    portato a berne molte tazze nella giornata.
    Le donne in gravidanza e in allattamento non devono berlo, perché passerebbe nel feto entro sei ore
    o inquinerebbe il latte e il lattante...
    In casa si può avere un caffé quasi privo di caffeina, in modo semplice: facendo bollire per qualche
    istante il caffé. Non è così sano invece il caffé decaffeinato, in cui restano tracce del solvente
    adoperato per eliminare gran parte della caffeina.
    Neanche l’aggiunta di latte rende sana questa
    bevanda calda. Il caffelatte caldo dà origine a un
    composto, il tannato di albumina, che è difficilmente
    digeribile. Lo stesso... avviene nel tè. Nel caffelatte
    del bar, poi, l’alta temperatura del vapore acqueo
    aggiunto fa degenerare la caseina del latte,
    danneggiando, a lungo andare, il fegato.
    In conclusione il caffé è sempre un tossico, tanto più
    se lo si consuma regolarmente. È un veleno grave per
    chi soffre di affezioni cardiache, circolatorie, renali,
    digestive. Ma la caffeina non è il composto più danno-
    so. Più dannosi sono gli idrocarburi e le sostanze
    nuove formatesi per l’alta temperatura della tostatura:
    sono sicuramente cancerogene.
    Un’alimentazione sana e naturale, per concludere,
    non contempla certamente l’uso del caffé.»
    Da "ALIMENTA IL TUO STAR BENE" del Dott. Glauco Facchini (Ed. A.d.V.) - pp. 334-338:
    «La caffeina è un alcaloide che, per le sue proprietà, trova frequente impiego nella preparazione di
    diversi farmaci... Il farmaco presuppone una patologia da correggere, invece nell’individuo sano, in
    stato di equilibrio, proprio per le caratteristiche intrinseche di farmaco, la caffeina esercita una azione
    intempestiva e quindi, modificando una situazione di normalità, provoca un’alterazione... I danni
    possono rimanere latenti anche per decenni, ma ciò non toglie che non si verifichino.
    I motivi che inducono l’assunzione di caffé sono legati alle sue proprietà di eccitazione psichica,
    riduzione del senso di fatica fisica e mentale e della sonnolenza, facilità di parola e di ideazione; ma
    l’effetto che s’instaura rapidamente è effimero e di breve durata ed alla prima fase euforizzante segue
    uno stato di iporeattività che è tanto più intenso quanto maggiore era stato il senso di fatica rimosso. È
    facile che s’instauri così una sindrome di vera e propria dipendenza nella quale si senta nuovamente
    bisogno di una nuova dose per ristabilire l’equilibrio.
    Non è privo di rischi il voler sopprimere il sintomo della fatica che ci avverte della situazione reale nella
    quale si trova il nostro fisico o la nostra mente e quindi della necessità di riposo e di recupero. Il caffé
    allontana il sintomo ma non rimuove la causa. Inoltre, per la continua eccitazione cardiaca si possono
    indurre o facilitare aritmie in soggetti predisposti. Questa azione configura un rischio reale in tutti
    coloro che accusano disturbi cardiaci quali cardiopatia ischemica, prolasso della mitrale e cardiomio-
    patie.
    A queste conclusioni sono arrivati i
    ricercatori dopo vari e ripetuti studi tesi
    ad individuare il rapporto caffé-malattie
    cardiovascolari. Studi analoghi hanno
    dimostrato che esiste una correlazione
    tra consumo di caffé (più di tre tazzine),
    aumento dei livelli di colesterolo totale,
    di colesterolo LDL (dannoso) e apolipo-
    proteine B.
    I ricercatori alla fine dell’indagine con-
    cludono affermando che, essendo l’au-
    mento di tali valori fattore di rischio per
    le malattie cardiovascolari, il caffé au-
    menta indirettamente il rischio di tali pa-
    tologie (Williams e coll., 1985)...
    Ma è stata la ricerca degli agenti
    connessi con la malattia del secolo, il cancro, a mettere in luce fra i tanti fattori di rischio anche le
    responsabilità del caffé. Riportiamo testualmente una sintesi di questa ricerca (B.N. Ames, 1983):
    "Il caffé è una sostanza mutagena, in quanto contiene notevoli quantità di materiale bruciato, com-
    preso un prodotto della pirolisi mutagenica, il metilglioxale. Anche una sola tazzina di caffé contiene
    circa 250 mg. di acido clorogenico, mutageno naturale; un atractiloside, altamente tossico; induttori
    del glutatione transferasi, palmitati e inoltre circa 100 mg. di caffeina che inibisce il sistema di
    riparazione del DNA, favorisce la crescita tumorale e causa alterazioni fetali in percentuali molto
    elevate in diverse specie di animali da esperimen-
    to. Studi epidemiologici non ancora conclusi hanno
    dimostrato che esiste una correlazione tra la forte
    assunzione di caffé e cancro dell’ovaio, vescica,
    pancreas e grosso intestino."
    Un altro studio sui rapporti tra caffé, fumo di siga-
    retta, consumo di grassi animali e tumore del
    pancreas, ha permesso di formulare importanti de-
    duzioni. Relativamente al tumore del pancreas il
    consumo di caffé è risultato, tra i tre fattori presi in
    considerazione, quello maggiormente responsabile
    dell’insorgenza tumorale. Questa correlazione si
    manteneva costante anche dopo aver eliminato le
    prime due cause (sigarette e grassi).
    La relazione non variava significativamente con
    l’uso di caffé decaffeinato, ciò che depone per la
    presenza di altre sostanze cancerogene diverse dalla caffeina... La Svezia, la Finlandia e la
    Danimarca, in testa per importazione e consumo di caffé, hanno anche il primato della mortalità per
    tumore pancreatico. Mentre la Grecia e la Spagna che presentano un basso consumo, hanno
    corrispondentemente una minore incidenza di mortalità (M. Radice, 1984)...
    Una tazza di tè normalmente concentrato, contiene da 60 a 120 mg. di caffeina oltre alla teofillina che,
    sebbene in quantità percentuale minore, agisce ancor più energicamente sul sistema nervoso...»
    Dal BOLLETTINO AdN del 31 maggio 2002
    «Due nuovi studi hanno mostrato che anche una sola tazzina di caffé è in grado di causare un
    temporaneo aumento della rigidità delle pareti arteriose.
    I ricercatori della scuola di medicina ad Atene, in Grecia, hanno esaminato gli effetti della caffeina su
    tre gruppi di persone: un primo gruppo con pressione del sangue normale, un secondo con lieve
    ipertensione, e un terzo con elevata pressione sanguigna. I ricercatori hanno fatto sapere, dai risultati
    avuti, che, se per tutti gli effetti temporanei dell’assunzione di caffé vi è comunque un innalzamento
    della pressione e un irrigidimento delle pareti aortiche, il suo utilizzo, anche moderato, è
    assolutamente da evitare per chi ha già problemi di ipertensione. La ricerca sta continuando per
    conoscere gli effetti del consumo del caffé a lungo termine.
    Williams DeWitt, direttore del ministero della salute
    per la Chiesa Avventista del Nord America, ha
    aggiunto che l’uso diffuso, continuo e quotidiano
    del caffé nella società odierna ha indotto a credere
    che la caffeina fosse innocua. Da tempo sono stati
    scoperti, invece, tutta una serie di problemi di
    salute riconducibili al consumo di caffeina, fra i
    quali: aumento dei battiti irregolari del cuore,
    diminuzione dell’afflusso di sangue al fegato, au-
    mento di colesterolo, interferenza con l’assorbi-
    mento di minerali importanti, come il ferro.
    Si perde 1 milligrammo di calcio per ogni 10 milli-
    grammi di caffeina consumati; considerando che
    una tazza di caffé forte contiene circa 103 milli-
    grammi di caffeina, il danno è notevole. Il caffé può
    innalzare il tono psichico temporaneamente, ma a
    lungo termine lo deprime. Il suo consumo, non è
    stato solo associato a problemi di cuore, ma anche
    al cancro della vescica. Quelli che prendono due tazze di caffé al giorno raddoppiano il rischio di
    avere cancro alla vescica rispetto a quelli che non lo bevono.
    Per oltre 100 anni la Chiesa avventista ha raccomandato di non assumere caffeina e droghe non
    medicinali, per condurre una vita in salute ed equilibrata, seguendo una buona alimentazione, facendo
    esercizio fisico, e interessandosi agli aspetti sociali e spirituali
    della vita.»
    Da "NEW START! New Health, New Energy, New Joy!" del
    Dott, Vernon W. Foster (Weimar Institute Ed.) – pag. 133)
    «Un interessante studio fu realizzato dal Dott. Mervyn G.
    Hardinge della School of Public Health, presso l’Università
    Avventista di Loma Linda.
    Il Dott. Hardinge studiò due specie di ragni, selezionandole fra
    molti esemplari. Trovò che questi tipi di ragni costruivano bel-
    lissime ragnatele, grandi e simmetriche, quindi li usò per i suoi
    esperimenti. Con molta abilità, riuscì a misurare un’infinitesi-
    male dose di caffeina che iniettò nel corpo di questi ragni con
    un ago sottilissimo. Ad ogni ragno fu somministrata una dose
    equivalente a due tazzine di caffé prese da una persona
    adulta.
    Foto: La ragnatela normalmente fatta da questi tipi di ragno
    A questo punto, furono studiate le ragnatele. Tutte risultarono
    completamente distorte: erano piccole e avevano pochi cerchi,
    erano addirittura grottesche.
    Prima della somministrazione della dose di caffeina, le ragnatele avevano da 30 a 35 anelli circolari di
    fili di seta; ma le ragnatele fatte anche dopo 48 ore dall’assunzione di una singola dose di caffeina,
    erano ancora imperfette e contenevano solo 12 o 13 anelli. Le distorsioni continuarono anche dopo 72
    ore e ritornarono completamente normali solo a 96 ore di distanza!
    Il rimedio per la stanchezza non è la droga. La cura per la stanchezza è rappresentata da uno stile di
    vita appropriato, cibo nutriente e riposo.»
    Foto a sinistra: La ragnatela fatta dal ragno a 24 ore dall'assunzione di caffeina
    Foto sotto: La ragnatela fatta dal ragno a 48 ore dall'assunzione di caffeina
    Foto sotto: La ragnatela fatta dal
    ragno a 72 ore dall'assunzione di
    caffeina
    CONCLUSIONE
    Se tutti consideriamo il fumo
    di tabacco un peccato per chi conosce il messaggio biblico di
    salvezza totale (corpo, anima e spirito), come mai accettiamo così
    passivamente il consumo di caffeina che è un alcaloide imparentato
    con droghe come nicotina, morfina e mescalina??! Fanno parte
    della stessa famiglia: agiscono tutte sul sistema nervoso centrale e provocano tutte dipendenza!! Una
    prova?
    I produttori della Coca-Cola dicono che aggiungono la caffeina per migliorarne il sapore, ma da prove
    fatte negli Stati Uniti risulta che i consumatori non sono in grado di distinguere la Coca-Cola
    addizionata con caffeina da quella senza. I ricercatori ne hanno concluso che la caffeina è aggiunta in
    bevande di questo genere con l’unico scopo di creare dipendenza ed aumentare quindi i consumi.
    Riassumendo: il caffé…
    a) Predispone alle malattie cardiache.
    b) Diminuisce l’afflusso di sangue al fegato.
    c) Aumenta il colesterolo cosiddetto "cattivo".
    d) Interferisce con l’assorbimento di minerali e vitamine importanti, come il calcio, il ferro, la vit. E
    (che è un antiossidante, quindi anti-invecchiamento). Si perdono circa 10 mgr. di calcio per
    una tazzina di caffé: si tratta di un danno notevole.
    e) Incide pesantemente sul sistema nervoso centrale, innalzando temporaneamente il tono
    psichico, ma deprimendolo a lungo termine e favorendo le emicranie.
    f) Fortemente cancerogeno per vescica (due tazze di caffé al giorno raddoppiano il rischio per
    questo tipo di cancro), ovaie, pancreas e grosso intestino (anche se decaffeinato).
    g) Una sola tazzina di caffé causa un temporaneo aumento della rigidità delle pareti arteriose: gli
    studiosi lo ritengono pericolosissimo anche in minime dosi per chi soffre di pressione alta.
    h) Alza il tasso degli zuccheri nel sangue, predisponendo al diabete.
    i) Provoca alterazioni fetali in percentuali molto elevate in diverse specie di animali da
    esperimento.
    j) Aumenta il rischio di aborto.
    k) Favorisce l’insorgere di artrite reumatoide (anche se decaffeinato).
    l) Favorisce l’insorgere di ulcera gastrica.
    Foto: Bacche di caffé
    Riconsideriamo il principio espresso dall’apostolo Paolo,
    dopo l’inaugurazione del Nuovo Patto:
    I Corinzi 10:31 > "Sia dunque che mangiate, sia che
    beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto alla
    gloria di Dio".


    Ora che sai. NON VUOI SMETTERE DI BERE IL CAFFE'? NON sono certamente io a dirti che NON devi berlo più, ma almeno informa i tuoi figli di quanto hai appena saputo e che quando lo faranno, lo facciano per [LIBERA SCELTA CONSAPEVOLE. Questo almeno me lo e glielo devi.

    Mi scuso ancora e ti auguro di saperne sempre una in più che a volte questa può salvarTI la VITA.
    ciaooo Genfranco
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2058 replies since 24/12/2010, 11:51   30042 views
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