Socrate

saper di non sapere

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    «Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest'uomo ero più sapiente io: [...] costui credeva sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo sapere
    (Platone, Apologia di Socrate, trad. di M. Valgimigli, 21d, in Id., Opere, vol. I, Laterza, Bari 1966, p. 39)

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    Socrate è un filosofo vissuto ad Atene tra il 470 e il 399 a. C. Tra i suoi discepoli ha avuto il celeberrimo Platone il quale tramandò per iscritto parte del pensiero del suo maestro che conosciamo oggi.
    Socrate, infatti, non scrisse mai i suoi pensieri.
    Morì condannato dai suoi concittadini per empietà. Gli fu proposto l’esilio ma lui preferì morire con la cicuta.
    Nietzsche gli attribuisce il fatto di avere aperto un nuovo filone della filosofia occidentale, che definì “pensiero teoretico”, basato sulla logica e staccandosi dal mito, come era invece la filosofia presocratica.
    Attingendo da varie fonti, Russell gli attribuisce periodici attacchi catalettici e una grande padronanza sulle passioni umane.
    Spesso restava immobile per ore anche sotto la pioggia e non pativa né il freddo né la fame.
    Ma ciò che lo ha forse reso maggiormente famoso è la sua famosa constatazione che “vero sapiente è colui che sa di non sapere”.
    Cosa portò il filosofo a formulare una tale, forse all’epoca avanguardistica, affermazione?
    Tutto nacque dall’oracolo di Delfi.
    A quei tempi la gente usava consultare gli oracoli per varie questioni. Costoro erano fonti di rivelazione profetica che gli antichi greci consultavano per avere un indirizzo nella propria vita, per prendere decisioni. Gli uomini politici li consultavano anche per decidere se muovere guerra o meno a qualche popolo.
    L’oracolo più prestigioso ai tempi di Socrate era quello del dio Apollo a Delfi, detto appunto oracolo di Delfi.
    Ebbene, quando il filosofo si recò a Delfi per ascoltare l’oracolo ebbe quella che per lui fu una sorpresa quasi sconvolgente. L’oracolo gli disse, infatti, che lui era l’uomo più sapiente del mondo!
    Incredulo Socrate iniziò a incontrarsi coi sapienti del suo tempo, con gente di varie professioni quali politici, artisti, storici, medici, musicisti, artigiani e via dicendo. Con costoro discuteva non solo di cultura generale ma soprattutto sulle materie di cui costoro si occupavano. Notò che tutte queste persone si dedicavano alle loro professioni senza conoscere davvero ciò di cui si occupavano ma bensì per istinto.
    Attraverso il suo metodo catartico fatto di botta e risposta, Socrate capì che la sapienza che costoro millantavano era solo polvere.
    Il filosofo così capì che l’oracolo aveva ragione e perché. Lui era il più sapiente non perché sapesse qualcosa più degli altri ma perché, a differenza degli altri convinti di sapere, era consapevole di non sapere.
     
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  2. FiammaNera80
     
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    Ciao Terminator!
    Se ti va, puoi pubblicare questo post anche nell'altro forum (non faccio spam).

    Che dire poi? si, Socrate è rimasto alla storia come il filosofo del Έτσι, δεν γνωρίζω, e della μαιευτική, però questi si riferivano, in senso lato, alle Verità "ultime" - per il resto, Socrate non metteva certo in dubbio quel tipo di conoscenza reale, relativa e verificabile che l'uomo può sperimentare.

    Piuttosto lo si può definire un "agnostico" universale. Gioco di metafore.

    Peccato che a parer mio, Eraclito c'aveva visto più lungo....

     
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    CITAZIONE (FiammaNera80 @ 15/6/2016, 20:08) 
    Ciao Terminator!
    Se ti va, puoi pubblicare questo post anche nell'altro forum (non faccio spam).

    Se mi indichi la sezione adatta volentieri. :)
     
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  4. FiammaNera80
     
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    CITAZIONE (Terminator- @ 15/6/2016, 20:16) 
    CITAZIONE (FiammaNera80 @ 15/6/2016, 20:08) 
    Ciao Terminator!
    Se ti va, puoi pubblicare questo post anche nell'altro forum (non faccio spam).

    Se mi indichi la sezione adatta volentieri. :)

    Tutto su discussioni, siamo pigri :D
     
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  5. Babbo Skinhead
     
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    Ahahahahah
     
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    CITAZIONE (FiammaNera80 @ 15/6/2016, 20:17) 
    Tutto su discussioni, siamo pigri :D

    Ottimo!
    Anch'io sono un pigrone. :D

    CITAZIONE (FiammaNera80 @ 15/6/2016, 20:08) 

    Che dire poi? si, Socrate è rimasto alla storia come il filosofo del Έτσι, δεν γνωρίζω, e della μαιευτική, però questi si riferivano, in senso lato, alle Verità "ultime" - per il resto, Socrate non metteva certo in dubbio quel tipo di conoscenza reale, relativa e verificabile che l'uomo può sperimentare.

    Piuttosto lo si può definire un "agnostico" universale. Gioco di metafore.

    Peccato che a parer mio, Eraclito c'aveva visto più lungo....


    Ciò che ho sempre ammirato di Socrate è il fatto che ha introdotto nel mondo della conoscenza l'umiltà. Cos'è infatti l'agnosticismo universale se non l'umiltà intellettuale dell'uomo nei confronti del sapere?
    E l'umiltà è una forza spirituale immane perché una volta che sei consapevole dei tuoi limiti hai la possibilità di acquisire i mezzi per superarli.

    CITAZIONE (Babbo Skinhead @ 15/6/2016, 20:22) 
    Ahahahahah

    Mi meraviglio che la maestrina di stocazzo non interviene qui.
    Avrà capito di aver fatto una figura di merda e non vorrà aggravare la sua situation.

    Edited by Tuco- - 18/8/2016, 23:44
     
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  7. Flò
     
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    Socrate è stato uno dei filosofi più importanti della tradizione filosofica occidentale proprio per questo.
    Il suo afferare " só di non sapere" ha consentito ai filosofi a venire di riflettere sul proprio pensiero in maniera razionale.
    Egli era proprio convinto di esser più sapiente proprio per aver riconosciuto il fatto di "non sapere".
    In poche parole non si riteneva un dotto.
    Ecco perché mi è subito piaciuto.
    Per affermare la sua tesi poi la orgomentó con questo esempio (lo prendo da internet perchè potrei sbagliare nel raccontarlo)
    Un suo amico, Cherefonte, aveva chiesto alla Pizia, la sacerdotessa dell'oracolo di Apollo a Delfi, chi fosse l'uomo più sapiente e questa aveva risposto che era Socrate. Egli sapeva di non essere il più sapiente e quindi volle dimostrare come l'oracolo si fosse sbagliato andando a dialogare con quelli che avevano fama di essere molto sapienti, i poeti, gli artigiani e, in particolare, i politici.

    Ma alla fine del confronto, racconta Socrate, questi, messi di fronte alle proprie contraddizioni (l'aporia socratica) e inadeguatezze, provarono stupore e smarrimento, apparendo per quello che erano: dei presuntuosi ignoranti che non sapevano di essere tali. «Allora capii», dice Socrate, «che veramente io ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere, a sapere di essere ignorante. In seguito quegli uomini, che erano coloro che governavano la città, messi di fronte alla loro pochezza presero a odiare Socrate».
    Non solo lo odiarono ma iniZiarono a mettergli i bastoni tra le ruote.
    Dei suoi successori , Platone e Aristotele peró preferisco il secondo.
     
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    CITAZIONE (Flò @ 15/6/2016, 20:44) 
    Socrate è stato uno dei filosofi più importanti della tradizione filosofica occidentale proprio per questo.
    Il suo afferare " só di non sapere" ha consentito ai filosofi a venire di riflettere sul proprio pensiero in maniera razionale.
    Egli era proprio convinto di esser più sapiente proprio per aver riconosciuto il fatto di "non sapere".
    In poche parole non si riteneva un dotto.
    Ecco perché mi è subito piaciuto.
    Per affermare la sua tesi poi la orgomentó con questo esempio (lo prendo da internet perchè potrei sbagliare nel raccontarlo)
    Un suo amico, Cherefonte, aveva chiesto alla Pizia, la sacerdotessa dell'oracolo di Apollo a Delfi, chi fosse l'uomo più sapiente e questa aveva risposto che era Socrate. Egli sapeva di non essere il più sapiente e quindi volle dimostrare come l'oracolo si fosse sbagliato andando a dialogare con quelli che avevano fama di essere molto sapienti, i poeti, gli artigiani e, in particolare, i politici.

    Ma alla fine del confronto, racconta Socrate, questi, messi di fronte alle proprie contraddizioni (l'aporia socratica) e inadeguatezze, provarono stupore e smarrimento, apparendo per quello che erano: dei presuntuosi ignoranti che non sapevano di essere tali. «Allora capii», dice Socrate, «che veramente io ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere, a sapere di essere ignorante. In seguito quegli uomini, che erano coloro che governavano la città, messi di fronte alla loro pochezza presero a odiare Socrate».
    Non solo lo odiarono ma iniZiarono a mettergli i bastoni tra le ruote.

    :pk:
    Lo vediamo anche qui come il far notare la pochezza di chi crede di sapere chissà cosa attira l'odio degli sputtanati.

    CITAZIONE
    Dei suoi successori , Platone e Aristotele peró preferisco il secondo.

    Pur io. Il platonismo non mi ha mai convinto.
    Vabbè pure Aristotale aveva le sue strane idee, però considerando l'epoca erano più concrete di quelle di Platone. IMHO, come si dice internettianamente.

    Edited by Tsunami- - 26/6/2016, 20:38
     
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  9. Flò
     
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    CITAZIONE (Terminator- @ 15/6/2016, 20:48) 
    Pur io. Il platonismo non mi ha mai convinto.
    Vabbè pure Aristotale aveva le sue strane idee, però considerando l'epoca erano più concrete di quelle di Platone. IMHO, come si dice internettianamente.

    Non a caso tutto la sua vita filosofica ( di platone) è segnata da eventi politici come la morte di Socrate.
    Poi è lui stesso ad affermare che scelse la filosofia come impegno civile, quindi...
     
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    CITAZIONE (Flò @ 15/6/2016, 20:51) 
    Non a caso tutto la sua vita filosofica ( di platone) è segnata da eventi politici come la morte di Socrate.
    Poi è lui stesso ad affermare che scelse la filosofia come impegno civile, quindi...

    ...quindi? :ooo:
     
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  11. Flò
     
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    CITAZIONE (Terminator- @ 15/6/2016, 21:25) 
    ...quindi? :ooo:

    Quindi si commenta da solo.
     
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    CITAZIONE (Flò @ 15/6/2016, 21:26) 
    Quindi si commenta da solo.

    Cioè è un filosofo politicizzato?
     
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  13. Flò
     
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    CITAZIONE (Terminator- @ 15/6/2016, 21:27) 
    Cioè è un filosofo politicizzato?

    Se così lo si vuol definire si.
     
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  14. FiammaNera80
     
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    Quindi di Socrate ammirava la figura, ma lui stesso credeva in verità "cristalizzate", ovvero le idee contenute nell'IperUranio, alle quali la realtà tendeva in modo imperfetto.. e qui concludiamo col dire che Platone credeva nella Filosofia come vera arte per la Politica - da qui nasce la sua idea di "Guardiano" della Polis - un uomo che non doveva possedere nessu bene materiale, ma che era deputato alla guida ed all'amministrazione cittadina.

    Per quanto riguarda Socrate, si potrebbe farne un collegamento con la Skepsis - il dubbio, come fonte di vero sapere.
     
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  15. Flò
     
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    Che poi lo stesso Platone basa la filosofia sul senso di giustizia.
     
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34 replies since 15/6/2016, 19:00   349 views
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